Sgominata una banda di rumeni dedita ai furti di rame.
San Benedetto del Tronto | Sette arresti in flagranza dei Carabinieri di San Benedetto del Tronto. Recuperati oltre 30 quintali di rame sottratti presso due impianti fotovoltaici di San Severino Marche (MC).
Capitano Vaccarini
Da tempo i militari dell'Arma di San Benedetto del Tronto, avevano in corso una complessa attività d'indagine finalizzata alla repressione dei tali reati di natura predatoria, nonché alla ricettazione dei proventi delittuosi, tenuto anche conto della recrudescenza del fenomeno su tutto il territorio nazionale le cui ragioni sono da ricondurre al maggiore interesse criminale manifestato nello specifico settore, in quanto fonte di notevoli introiti.
Tali reati, infatti, colpiscono sovente aziende che producono, commercializzano ed utilizzano cavi di rame, oltre che la collettività in genere (furto di grondaie, oggetti di arte sacra, etc), ma il fenomeno assume connotati allarmanti quando investe, come nel nostro caso, aziende operanti nel settore dell'erogazione di servizi pubblici essenziali quali energia, trasporti su rotaia e telecomunicazioni, ovvero reca danno ad altre cosiddette utilities (ad es. acquedotti o impianti di depurazione). In effetti, il furto di cavi di rame in linea, operato nei confronti di dette infrastrutture critiche, ha spesso delle ripercussioni abnormi per il mantenimento delle funzioni vitali della società, della salute, della sicurezza e del benessere economico e sociale della popolazione: ad esempio la disalimentazione/isolamento di quartieri o comuni e il blocco/rallentamento della circolazione ferroviaria, la disalimentazione di depuratori e discariche, di acquedotti, di ospedali, di macchinari medici, l'isolamento di Comandi ed uffici delle Forze di Polizia ecc..
Per quanto riguarda l'odierna operazione, l'ultimo furto, in ordine di tempo, è quello compiuto in località Cesolo di San Severino Marche (MC), presso due impianti fotovoltaici di proprietà di un 39enne imprenditore del luogo che si è accorto del grave danno subito intorno alle ore 06.00 di ieri mattina, proprio mentre i Carabinieri di San Benedetto del Tronto, stavano operando l'arresto degli autori, sette rumeni, con il recupero dell'intera refurtiva, del valore di circa 15.000 Euro, con riferimento al valore del rame sul mercato dei ricettatori di tale prezioso metallo, al prezzo di 4,50/5,00 Euro al chilogrammo. Il danno patito dalla vittima, invece, è stimabile in 55.000 Euro circa, comprensivo dei danni all'impianto di videosorveglianza ed al sistema d'allarme reso inservibile dai malfattori, dei danni alla recinzione, ai pozzetti di scorrimento dei cavi, senza considerare il danno per il mancato guadagno legato all'interruzione della produzione di energia elettrica.
I sette arrestati, tutti rumeni residenti o domiciliati ad Ascoli Piceno, componenti di una banda specializzata in tale tipologia criminosa, hanno utilizzato un modus operandi del tutto simile ad altri colpi tentati o messi a segno in provincia di Ascoli Piceno, Macerata e Teramo, in ordine ai quali sono tuttora in corso serrate indagini..
G.M.S., 33enne, residente ad Ascoli Piceno, imprenditore nel settore edilizio, è da considerare la mente dell'organizzazione, cui facevano parte connazionali di età variabile dai 18 ai 42anni.
Tre degli arrestati hanno residenza anagrafica a Latina ma di fatto domiciliano, come tutti gli altri arrestati, ad Ascoli Piceno. Alcuni di essi hanno precedenti specifici per reati contro il patrimonio.
L'operazione, condotta sotto la direzione della D.ssa PICCIONI Cinzia della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ascoli Piceno è tuttora in corso e non si escludono clamorosi sviluppi, soprattutto con riferimento alla filiera di ricettatori e fonditori del prezioso "AUR ROSU", (Oro Rosso) con i rumeni chiamano il rame.
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03/05/2013
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