I partiti dell’Unione di San Benedetto insorgono contro una determina del 25 marzo scorso della Asur 12, con la quale vengono introdotte novità sul ricovero degli anziani non autosufficienti in RSA.

 

“In difesa del diritto di scelta dei cittadini più deboli”, dice l’ex assessore ai servizi sociali Gabriele Franceschini, che riferisce i termini della questione: “la Asur stabilisce che i nuovi ricoveri vengano effettuati prioritariamente nelle strutture pubbliche di Montefiore, che dispone di 20 posti, e di Ripatransone, con 32. Solo nel momento in cui queste strutture fossero al completo gli anziani verrebbero indirizzati nella struttura privata convenzionata “San Giuseppe” di San Benedetto, con 40 posti e, va detto, l’accoglienza migliore. Negando appunto la libertà di scelta del malato e costringendo lui e la sua famiglia a molti disagi supplementari”.

 

Franceschini ripercorre la storia recente della gestione delle RSA: “l’ultima convenzione tra Asl e RSA è stata firmata il 22 ottobre 2003 e tra gli altri punti veniva riconosciuto il ruolo del “comitato delle famiglie”. Proprio in difesa della possibilità di scelta del cittadino il comitato accettò un aggravio della quota a carico dell’utente per il ricovero, da 20 a 31 euro al giorno. Questo permise la riduzione dei costi a carico della Asl, da 64 a 53 euro al giorno. Oggi quell’accordo e i benefici per utenti e Asl/Asur vengono vanificati da dirigenti arroganti e incompetenti!”.

 

“Garantire la libertà di scelta è una questione di umanità e di etica – conclude Franceschini – E anche una questione economica, nel momento in cui si impongono continui spostamenti alle famiglie. Ma infine anche una questione che investe i circa 60 lavoratori della RSA San Giuseppe. La decisione è stata presa dalla Asur senza consultare nessuno.”

 

La denuncia dell’Unione è contenuta anche in un documento scritto, firmato dagli esponenti di tutti i partiti del centrosinistra compresa la lista civica Calvaresi. Un documento che chiama in causa il direttore della Asur 12 dott. Maurizio Belligoni, ma anche il direttore del distretto, dott.ssa Giovanna Picciotti. Lo stesso documento potrebbe diventare una mozione in consiglio comunale.