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Il problema dell'insediamento in città di ripetitori e antenne richieste dalle compagnie telefoniche

Ascoli Piceno | L'interpellanza di Mimmo Catalucci : "non esiste nessun regolamento comunale che stabilisce criteri, modalità e tempi per la loro installazione".

di Mimmo Catalucci

 
Oggetto: Interpellanza comunale
 
 
            Il sottoscritto Catalucci Emidio, in qualità di consigliere comunale, inoltra la presente interpellanza, con richiesta di risposta scritta ed orale da fornire nel prossimo Consiglio Comunale, per sapere se:
 
Premesso che,
con legge n. 36 del 22 febbraio 2001 è stata approvata la legge quadro sulla protezione delle esposizioni ai campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici, recependo così il D.M. n. 381 del 1998.
 
Che la legge della Regione Marche n. 25 del 13 novembre 2001 ha recepito la norma nazionale e rimanda ai Comuni l’obbligo di approvare dei Piani di localizzazione dei siti sensibili per la posizione e l’installazione di ripetitori ed antenne, con l’obbligo di regolarizzazione di tale materia attraverso l’adozione di appositi regolamenti comunali.
 
Il Comune di Ascoli Piceno, a distanza di quattro anni, non ha ancora adottato il piano di antinquinamento elettromagnetico, che stabilisce criteri e modalità per ottemperare alle misurazioni delle emissioni di onde elettriche, magnetiche ed elettromagnetiche, alla loro quantità e qualità, per l’individuazione di siti ristretti e idonei dove installare e posizionare i ripetitori e le antenne, molte delle quali richieste dalle compagnie di telefonia mobile.
  
Considerato che non esiste un piano comunale e un regolamento che individua criteri e modalità per l’individuazione dei siti sensibili che prevede la localizzazione delle antenne e ridurre l’impatto ambientale sulla città.
 
Considerato che non esiste un osservatorio permanente per monitorare le emissioni delle antenne già installate.
 
Considerato che tale piano di individuazione dei siti idonei per l’installazione delle antenne e ripetitori rientra come strumento urbanistico e va inserito tra i vari piani da raccordarsi e collegarsi con il Piano Regolatore Generale della città.
 
Infatti l’ultima legge in merito, in ordine cronologico (famosa come Legge Gasparri) equipara tali interventi come opere di urbanizzazione.
 
Considerato che, a tutt’oggi, non esiste nessun regolamento che permette di valutare attentamente l’installazione, in zone ristrette della città, delle antenne e dei ripetitori, le cui richieste sono in continuo aumento, si chiede di sapere:
 
1.      Quali sono gli intendimenti dell’attuale amministrazione per colmare tale lacuna che impedisce una gestione del territorio corretta e trasparente, e  che riveste una valenza urbanistica ed ambientale di straordinaria importanza per la città.
2.      In quali tempi si intende far approvare dal Consiglio Comunale il Piano di antinquinamento elettrico, magnetico ed elettromagnetico della città di Ascoli Piceno.
3.      Come avviene attualmente l’esame dell’istruttoria amministrativa per valutare le numerose richieste per l’installazione di ripetitori ed antenne, da parte di singoli privati soprattutto delle compagnie di telefonia mobile. E quali sono gli uffici competenti a rilasciare le apposite autorizzazioni.
4.      Se tali richieste vengono soggette a verifiche e a valutazioni di impatto ambientale dagli organi competenti.
5.      Se,  in mancanza  di strumenti di pianificazione urbanistica e dei relativi controlli e verifiche, non si considera tale situazione come una condizione illegittima e fuorilegge che può provocare sperequazioni nelle decisioni e di nocumento per la salute di tutti i cittadini ascolani.

03/05/2005





        
  



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