La realizzazione del "Parco Marino" sembra diventare sempre più realtà. Dopo la visita a Roma del 17 aprile effettuata da Massimo Rossi , presidente della Provincia, Giovanni Gaspari, sindaco e Paolo Canducci, assessore all'Ambiente è arrivata la risposta da parte del Dr. Aldo Cosentino, Direttore Generale presso il Ministero dell'Ambiente e Tutela del Territorio.

In essa si fa presente che il progetto per una nuova perimetrazione, zonazione e regolamentazione dell'area marina protetta "Costa del Piceno" dopo la relazione elaborata dalla competente segreteria tecnica viene rispedita ai vari Enti interessati. Questi avranno tempo fino e non oltre il 20 maggio per far pervenire le loro osservazioni che potranno essere avanzate da chiunque (pubblico e privato). Dopo quella data, come citato nel fax, "Questo Ministero provvederà a predisporre gli schemi di decreto istitutivo e di regolamento di disciplina dell'AMP, e a inoltrarli a codesti enti per l'acquisizione dei pareri di rito".

In altri termini a giugno il Ministero manderà la formulazione definitiva del decreto istitutivo che gli Enti interessati dovranno far proprio con specifiche deliberazioni entro luglio. A quel punto partirà l'iter legislativo con un decreto che prevede il passaggio in Conferenza delle Autonomie locali e la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. :" Nel frattempo - sottolinea Massimo Rossi - speriamo di poter arrivare a definire lo statuto di gestione del Consorzio che dovrà gestire il Parco". Questo in modo da essere pronti a partire non appena arriverà il nulla osta definitivo. Il Consorzio si snoda per circa 50 km di costa da Alba Adriatica a Porto Sant'Elpidio per una profondità di tre miglia marine.

Ne fanno parte le regioni Marche e Abruzzi, le province di Teramo, Ascoli e la nascente di Fermo con i comuni di Alba Adriatica, Martinsicuro, San Benedetto, Grottammare, Cupramarittima, Massignano, Campofilone, Pedaso, Altidona, Fermo, Porto San Giorgio, mentre quello di Sant'Elpidio deve ancora decidere se aderire o meno. Le zone protette saranno divise in tre categorie: A, B, C, D. La prima è denominata "Zona a tutela integrale" e saranno consentiti solo attività inerenti il soccorso, la sorveglianza e la ricerca scientifica mentre la balneazione potrà avere luogo  fino a 100 metri dalla battigia.

Nelle rimanenti tre aree : "Zona di tutela generale", "Zona di tutela parziale" e "Zona di tutela sperimentale" sono consentite la maggior parte delle attività con diverse limitazioni mentre sono vietati il moto d'acqua, l'acquascooter e lo sci nautico. Per quanto riguarda la pesca essa è vietata in tutte le sue forme nella zona A. Nelle rimanenti fasce, seppur con limitazioni, sono previste alcune attività come la "Pesca turismo e l'ittiturismo" o la "Piccola pesca artigianale per residenti" mentre la "Pesca a strascico" è bandita da tutte e quattro le aree.

Per fare un esempio, l'area davanti alla Sentina rientra nella categoria "B" ma Gaspari ha chiesto una "zona di rispetto" di tipo "C" per facilitare una maggiore protezione. Una delle poche aree a "Tutela integrale" è quella che si trova tra i comuni di Cupra e Grottammare oggetto di una serrata da parte di alcuni "vongolari" che avevano minacciato un "sit in" davanti al Comune di San Benedetto perché si sentono penalizzati dal provvedimento.