Un turismo di qualità
Ascoli Piceno | Intervista al prof. Raniero Isopi presidente del Parco Piceno. Le ricette per rilanciare il turismo: integrazione tra comuni e sviluppo dei CRAL.
di Paride Travaglini
Dal 2 giugno al 5 giugno ad Ascoli oltre 2.000 figuranti e partecipanti provenienti da tutta Italia, daranno vita alla seconda Rassegna Internazionale delle Rievocazioni Storiche denominata Le città della Storia, che si prefigura come un importante manifestazione di promozione del territorio, la cui specificità è avere come scenario le città di Ascoli e i centri storici ad essa aggregati.
A tal proposito abbiamo intervistato il Prof. Raniero Isopi presidente di Parco Piceno, organizzatore della manifestazione, che può vantare una pluriennale esperienza nel settore turistico, artistico e culturale essendo stato tra laltre cose, presidente della locale APT, e consulente artistico della Quintana.
Prof. Isopi, perchè Parco Piceno?
Dalle ceneri delle APT, nacquero le APTR regionali che però crearono un vuoto allinterno delle Amministrazioni locali. I primi tempi i comuni cercarono di organizzarsi autonomamente.
Poi è nato Parco Piceno che raggruppa comuni, enti pubblici e privati, che ha lo scopo appunto di valorizzare il territorio
È cambiato il modo di fare turismo?
Si, oggi è necessario un turismo aggressivo, nel senso più tenero possibile. Un turismo che tenga conto non della singola realtà ma di tutto il territorio. Ci vuole una maggiore comunicabilità tra i vari soggetti operatori
Le sue ricette per rilanciare il turismo
Un settore da sviluppare sono i CRAL che rispetto ai tour operator che lavorano su grandi numeri, operano sui piccoli gruppi.
Oggi inoltre turismo vuol dire integrazione fra i comuni in cui le città centro hanno un ruolo trainante nei termini della promozione del territorio.
Ai visitatori vanno proposti pacchetti turistici completi che comprendano cultura, tradizione gastronomia, e che non si limitino ad un singolo comune.
Ad esempio un pacchetto sui cinque giorni dei carnevali piceni (Carnevale di Ascoli, di Offida e di San Benedetto) e quello delle rievocazioni storiche, che comprenderà lingresso allo stadio per assistere alla giostra della Quintana, guardano sicuramente alla promozione di un intero territorio.
Quindi Ascoli non città ma città capoluogo
Questo a ribadire ancora una volta la coerenza di pensiero. Ascoli deve guardare lintero territorio, dal mare allentroterra. A noi non interessa organizzare manifestazioni isolate in un singolo comune. Se piove piove per tutti: se ci sono i soldi questi devono essere spesi per il territorio.
Tutti abbiamo da guadagnarci in questo modo...
Le Città della storia: una manifestazione che guarda lontano
Con questa manifestazione, Ascoli e i Comuni appartenenti al Sistema Turistico Locale ricchi di storia intendono proporsi e fare da scenario alla promozione di tutte le manifestazioni che si svolgono nella nostra penisola con il solo obiettivo di incentivare sempre di più lo sviluppo del turismo storico- culturale in sensibile crescita in tutto il territorio nazionale.
Mi auguro che Le città della Storia non si limiti ai quattro giorni di manifestazioni in programma, ma che Ascoli diventi il palcoscenico di un evento che guarda al territorio abruzzese, come anche a quello fermano, considerato che già tre cittadine abruzzesi Civitella del Tronto, Valle Castellana e SantEgidio alla Vibrata fanno parte del Sistema Piceno
Oltre a questo importante evento è in corso una mostra di Armi e costumi dal XIV sec al XIX sec.
Si è una mostra interessante che ha tra le sue chicche fucili utilizzati dal Brigante Piccioni
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30/05/2005
Mostra armi e costumi
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