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UNICEF: allarmante situazione dei bambini neli istituti in Europa e Asia centrale

| GINEVRA - In preparazione della Consultazione regionale sulla violenza contro i bambini in Europa e Asia centrale di Lubiana (5-7 luglio), l’UNICEF raccoglie dati sulla violenza dei bambini negli istituti.

 La violenza contro i bambini negli istituti è diffusissima, secondo ricerche effettuate dall’UNICEF in previsione di un’importante conferenza sulla violenza contro i bambini in Europa e Asia centrale.

La ricerca ha anche rivelato gravi lacune dal punto di vista della conoscenza del fenomeno e dei dati.“I bambini che vivono in istituti (dalle case famiglia ai centri di detenzione)  sono terribilmente  vulnerabili”-  ha dichiarato Maria Calivis, Direttore regionale UNICEF per l’Europa centro/orientale e la Comunità di Stati Indipendenti  (CSI).

“Sono vulnerabili perché rimangono isolati dalla società e vivono in un ambiente chiuso. E quanto più sono segregati, tanto più aumenta il rischio di violenza e diminuisce  la possibilità che queste violenze vengano denunciate. Non dobbiamo dimenticare che questi bambini, prima di approdare a un istituto, hanno già passato esperienze durissime. Sono stati colpiti da problemi familiari, e questo non fa che aumentare la loro vulnerabilità”. 

La Consultazione sulla violenza contro i bambini in Europa e in Asia centrale, una delle nove previste in tutto il mondo su questo argomento, si terrà in Slovenia all’inizio di luglio e contribuirà allo studio del Segretario Generale ONU sulla violenza contro i bambini, che verrà completato nel 2006.

Nessuno sa esattamente quanti bambini, in Europa e Asia centrale, vivano in istituti, ma le stime indicano intorno ad un milione di bambini.  “C’è un grave e fondamentale gap di conoscenze sui dati”- ha dichiarato Calivis - che rende la questione “invisibile”  e impedisce di affrontarla in modo efficace”.

I risultati delle ricerche attualmente disponibili stimoleranno probabilmente accese discussioni nel corso della Consultazione regionale:
• ricerche in corso in Irlanda indicano abusi protrattisi per decenni: un’indagine ha raccolto 3000 denunce, il 60% delle quali da parte di ultracinquantenni che, da bambini, avevano subito abusi negli istituti ;
• il Comitato ONU per i diritti dell’infanzia ha espresso preoccupazione per la mancanza di chiari divieti contro le punizioni corporali negli istituti in Belgio, Repubblica Ceca, Francia, Kirghizistan e Moldavia;
• un rapporto del Kazakistan rivela che l’80% dei bambini nei collegi viene trattato “con crudeltà” ;
• in interviste ai bambini in istituti in Gran Bretagna, 62 bambini su 71 intervistati hanno riferito di violenze fisiche tra bambini, e metà di loro avevano sperimentato direttamente violenze che andavano da coltellate, a calci e botte, ad atti di vandalismo per danneggiare le loro proprietà personali, a minacce .
L’UNICEF lancia un allarme sulla giustizia minorile, poiché le ricerche segnalano che i minori in conflitto con la legge corrono il più alto rischio di subire violenze nelle prime fasi, preprocessuali, di detenzione. Il Comitato ONU per i diritti dell’infanzia ha segnalato il problema dei maltrattamenti da parte di funzionari di polizia contro bambini e giovani in stato di custodia giudiziaria in Albania, Francia, Georgia, Romania, Svizzera, Ucraina e Uzbekistan. I giovani spesso vengono tenuti in custodia cautelare assieme agli adulti, incrementando così il rischio di maltrattamenti. In Germania , vi sono prove di minacce, ricatti e persino stupri. In Croazia, il personale di custodia è stato visto  prendere i ragazzi a calci, botte e bastonate .
 “Questo è inaccettabile”-ha dichiarato Calivis. “La Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti dell’infanzia detta le norme per i bambini in istituto.  Il Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa ha ulteriormente specificato i diritti dell’infanzia in istituto, incluso il diritto a non subire violenze. Le regole ci sono, occorre applicarle”.
 L’UNICEF chiede ai Ministri che parteciperanno alla Consultazione del prossimo luglio su bambini e violenza di:
• promuovere leggi che vietino ogni forma di violenza contro i bambini, in qualsiasi luogo: negli istituti, nelle scuole, in famiglia e nella comunità;
• garantire che mettere i bambini in istituti o in centri di detenzione rappresenti la soluzione estrema a cui ricorrere;
• avviare un sistema di raccolta di dati consistenti, comparabili e disaggregati sui bambini negli istituti in tutta la regione;
• controllare l’operato del personale che si occupa dei bambini, pagarli adeguatamente e assicurarsi che siano formati a gestire tensioni e conflitti che possono sfociare in violenza;
• creare una procedura efficace che permetta ai bambini in istituto di sporgere denuncia e assicurarsi che i bambini ne siano a conoscenza;
• garantire che questi bambini abbiano contatti regolari con le loro famiglie, salvo il caso in cui ciò possa essere nocivo per loro.

L’UNICEF sta raccogliendo tutte le ricerche e gli studi sulla violenza contro i bambini negli istituti, in preparazione della Consultazione regionale sulla violenza contro i bambini in Europa e Asia centrale, prevista a Lubiana, in Slovenia, dal 5 al 7 luglio, ospitata dal Governo sloveno e co-organizzata da Consiglio d’Europa. UNICEF, OMS, OHCHR e Gruppo consultivo delle Ong.

Il Segretario Generale delle Nazioni Unite ha incaricato un esperto, Paulo Sérgio Pinheiro, di condurre uno studio globale sulla violenza contro i bambini. Lo studio, basato sul diritto dei bambini alla protezione da ogni forma di violenza, mira a promuovere azioni che prevengano ed eliminino la violenza contro i bambini al livello internazionale, regionale, nazionale e locale.

Lo studio viene effettuato sotto la guida delle Nazioni Unite, su mandato dell’Assemblea Generale, per raccogliere ricerche e informazioni di rilievo sulle forme, le cause e gli effetti della violenza che colpisce i bambini e i giovani (fino a 18 anni). Il rapporto principale verrà presentato nel 2006 e le raccomandazioni verranno presentate all’Assemblea generale dell’ONU.

Nove consultazioni regionali, fra cui quella in Slovenia  a luglio, raccoglieranno informazioni a livello regionale sulla violenza contro i bambini in quattro ambienti: a casa, nella comunità, a scuola e negli istituti, contribuendo a definire un piano d’azione e a stabilire delle raccomandazioni per lo studio.

Per maggiori informazioni, contattare: Ufficio stampa UNICEF Italia, tel.:06.47809233-234 e 335.333077 ; e-mail: press@unicef.it; Siti-web: www.unicef.it e www.violencestudy.org/europe-ca

31/05/2005





        
  



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