PD oggi, è neofascismo?
San Benedetto del Tronto | Al di là delle biografie dei singoli si colgono profili e comportamenti individuali e collettivi che impongono una riflessione.
di FELICE DI MARO
Matteo Renzi
L’agire politico oggi, e forse grazie alle nuove tecnologie di comunicazione, è più facile ma non tanto e vedremo perché. Se Comunicare ai vari livelli compreso quello in zona di residenza assicura di avere notizie e anche rumors in tempo reale i vari soggetti politici nazionali quasi mai vengono messi per davvero in discussione. In Italia sono stati per tre volte presidenti del consiglio del consiglio dei ministri personaggi che non sono stati eletti o per niente oppure per tale carica. Al riguardo quasi senza battere ciglio abbiamo avute operazioni che non sono state proprio nello spirito della nostra Repubblica e sono state quindi anomale e comunque a frontiera della nostra Costituzione.
Perché si è creata questa situazione che non interessa soltanto il più alto livello delle istituzioni elettive come il Presidente della Repubblica? Quale è quella ideologia che rispetto alle elezioni regolari ha determinato nei fatti una prassi di nominare i presidenti? Possiamo quanto meno tentare di bloccare questa deriva autoritaria dell’Italia nello spirito della nostra Costituzione? Gli interrogativi esposti non possono certo essere qui risolti in modo definitivo perché sono nodi non solo di scelte politiche fatte con invito esplicito dell’Ue e della Bce ma sono anche relazionate con interpretazioni di fenomeni sociali non analizzati a sufficienza e sono anche in relazione a risposte sbagliate rispetto a problematiche economiche in parte ordinarie ma che sono state comunque il risultato di scelte fatte in anni precedenti. Si tenta qui rispetto al terzo interrogativo di offrire materiali di riflessione ma è necessaria una premessa.
La forza politica che ha maggiormente operato per alleggerire e svuotare quasi del tutto i risultati delle ultime elezioni politiche è stato il PD, Partito Democratico. Il comportamento assunto complessivamente dalla dirigenza di questa forza politica è noto ed è anche nota la sequela delle scelte operata sui temi del lavoro, previdenza, e dell’economia nel far pagare ai più deboli i costi della crisi economica. Con gli ultimi governi non eletti il potere di acquisto di salari, stipendi e pensioni è diminuito continuamente e sono aumentate le famiglie che hanno problemi proprio per fare la spesa alimentare. In pratica dopo aver pagato affitto di casa, bollette varie e medicinali veramente resta proprio pochissimo in relazione ad un reddito ordinario di 1000-1200 euro per fare la spesa alimentare: drammatico e da suicidio è per i redditi inferiori. Altre tipologie di spese non esistono neanche nell’immaginario dei componenti di queste famiglie come giornali, libri, cinema e spettacoli e senza parlare di abbigliamento. Quali viaggi? … ma per piacere.
Il profilo degli ultimi presidenti che hanno governato e governano come l’attuale Matteo Renzi è certo ordinario con tratti biografici di eccellenza ma il loro comportamento per avere riferimenti similari dobbiamo andare indietro nella nostra storia e oltre quella della Repubblica c’è lui, il Duce Benito Mussolini. Si pone quindi una riflessione. Il PD nella società contemporanea è neofascismo? Io credo di si. Intendiamoci, il fascismo raggiunse solo nel 1938 più o meno il livello più alto di consenso, dopo com’è noto con le leggi razziali inizio la parabola discendente fino al 25 luglio del 1943 che con il famoso ordine del giorno di Diego Grandi presentato al Gran Consiglio del Fascismo andò in minoranza e fu deposto e fatto arrestare dal Re Vittorio Emanuele III. Dopo il 1926 con le leggi fascistissime e con il Tribunale speciale Fu tanto acclamato quanto in sordina e zitto zitto odiato. Attenzione!
Il fascismo ufficialmente è nato il 23 marzo del 1919 a Milano come Fasci italiani di combattimento. Nasce con operazioni di rottura rispetto all’agire politico dell’epoca che era bloccato su problematiche sociali e sempre con azioni violente gradualmente ebbe consenso anche con la legge Acerbo perché rappresentava una risposta, sbagliata certo ma che offriva riferimenti per un paese che usciva da una guerra con problemi e tensioni sociali d’ogni genere. Le pieghe dei comportamenti di Benito Mussolini sono ben visibili in quelle di certi statisti di oggi? Ai lettori la riflessione. Basta osservare i toni della comunicazione istituzionale di Matteo Renzi in televisione quando fa le sue dichiarazioni che sono sempre con toni sprezzanti verso i telespettatori e con tanta, ma tanta sicurezza di sé proprio come Benito Mussolini. Matteo Renzi crede di essere una via di mezzo tra un Padre eterno e un Gesù Cristo.
Per il comportamento degli attivisti del PD s’invita a recarsi in un bar di un qualsiasi comune italiano dove questo partito amministra con più o meno forte consenso. Si potrà vedere che mentre si consuma un caffè facendo critiche con voce un po’alta a Matteo Renzi e al sindaco del luogo del PD, in immediato si odono rumors e in progressivo si fanno sempre più forti e mirati con venature di minacce e se si continua si viene invitati a tacere in immediato e continuando lo scontro fisico è tanto ordinario quanto assicurato. Fascisti! Oggi si chiamano attivisti del PD. Non hanno certo in toto comportamenti proprio uguali a quelli che hanno fatto la marcia su Roma del 1922, ma iniziarono in maniera quasi simile. Che fare allora? Come difendersi? Non c’è molto da fare.
Al loro comportamento bisogna rispondere senza accettare provocazioni opponendo sempre distanza, dialettica in primis, e operare una verifica delle relazioni correnti e interrompere quelle che riguardano soggetti dell’orbita PD. Attenzione. Quelli che vanno a votare solo alle primarie condividono e con entusiasmo accettano il comportamento da piccolo duce di Matteo Renzi. Non c’è quasi differenza tra quelli che sono iscritti al PD e quelli che votano solo alle primarie. Gli iscritti non influiscono per le scelte, sono senza peso politico. Non avere alcun contatto fisico o di comunicazione assicurerà di non coinvolgersi in processi non gestibili di contatto. Nessun confronto con soggetti che fanno parte del PD!
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04/05/2015
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