"Prendiamo atto non senza stupore che ad Ascoli c'è chi vuol "porre fine alla diaspora democristiana" e "restituire al panorama politico un unico centro moderato ispirato ai valori del cattolicesimo democratico e della dottrina sociale della Chiesa", ma che poi ad una tavola rotonda sul tema "Riaggregazione al centro: come e perché?" l'unica Democrazia Cristiana, che ad oggi ha gruppi parlamentari alla Camera ed il Senato, ovvero la Democrazia Cristiana per le Autonomie viene totalmente e volutamente ignorata". Ha esordito così il Segretario comunale di Ascoli della DcA (dca.ap@tiscali.it), Francesco Petrelli.

"Senza voler entrare nel merito dei motivi di questa scelta dei Dirigenti ascolani della Dc di Pizza - ha spiegato Petrelli della DcA di Rotondi -, scelta che però ad ogni buon conto non può che palesare interessi particolari, che vanno aldilà della ragione politica, è intenzione della nostra Segreteria rimarcare le evidenti contraddizioni di questa decisione. Partiamo dal loro Segretario provinciale, Domenico Fanini, che circa due mesi nel ribadire "l'obiettivo nobile, dietro l'iniziativa politica di Vallesi e dei suoi amici, di tentare nuovamente, partendo dalla nostra realtà territoriale, di mettere fine alla diaspora democristiana attraverso la riaggregazione di un'area moderata e di centro" conclude "Orsù dunque, bando alle polemiche". Proseguiamo con l'accordo raggiunto tra il segretario della DcA, Gianfranco Rotondi, e il segretario della Dc, Giuseppe Pizza, lo scorso 17 aprile nella prospettiva delle prossime Elezioni Amministrative per rendere più distinguibili i simboli dei rispettivi partiti e per aprire, fin d'ora un tavolo di consultazione al fine di giungere, in nome dei comuni ideali, ad una auspicata convergenza politico-elettorale alle prossime scadenze, con particolare riferimento alle Elezioni Europee.

Chiudiamo con un comunicato del Portavoce nazionale della Dc di Pizza in cui afferma che sul simbolo dello Scudocrociato chi "tenta di alimentare lo scontro che, inevitabilmente, in periferia è destinato ad acuirsi" è l'Udc. A tal punto che il Portavoce si vede costretto ad affermare che "Spiace vedere che il partito del Presidente dell'Internazionale Dc, a cui tutti riconosciamo autorevolezza e saggezza, invece di gioire per il ritorno del partito che storicamente è stato sempre leader di tale organismo, cerca di offuscarne l'immagine in tutti i modi".

"Preso infine atto - ha concluso Petrelli - della proposta di una grande Convention Nazionale sul Popolarismo, tra tutti i Partiti di centro, mettendo da parte i simboli per mettere, invece, insieme le convergenze ideali e traguardare le prossime elezioni europee con un'unica lista dei Partiti moderati, considerato che il nostro partito ha già varato una Federazione di Centro, frutto della volontà dei democristiani di tornare insieme, ci auguriamo che la Dirigenza della Dc ascolana rifletta su certe scelte che, a quanto pare, non rispecchiano nemmeno le direttive nazionali. Speriamo piuttosto d'innescare un diverso circuito virtuoso, per cui i democratici cristiani tornano a mettersi insieme con una sola distinzione: i democristiani e gli ex. I secondi sono ormai un po' tutti, perché questi ex sono asse portante di Forza Italia, Partito Democratico, Udc ed Udeur. I democristiani come noi, invece, credono che la Dc sia un identità viva ed attuale".