Martedì 5 maggio nel tardo pomeriggio a conclusione di una giornata densa di manifestazioni di protesta contro la scellerata riforma scolastica del governo Renzi denominata, forse autoironicamente, "La buona scuola", si è svolta anche a San Benedetto del Tronto una iniziativa pubblica finalizzata a segnalare la capillarità del dissenso su tutto il territorio nazionale. Insegnanti, personale ata, genitori e studenti in rappresentanza delle scuole cittadine si sono ritrovati alle ore 20.00 in Piazza Giorgini: erano tutti vestiti di nero con un lumino da cimitero acceso nelle mani per un flash-mob luttuoso a voler significare le straordinarie potenzialità mortifere della riforma della scuola che il governo vuole imporre al paese.

Una riforma che attribuisce strapoteri ai dirigenti, che rende precari tutti gli insegnanti (trasferibili dai dirigenti ogni 3 anni), che non si interessa minimamente dei contenuti importanti dell'educazione come la qualità della didattica, la formazione dei docenti, la strutturazione dei programmi, una riforma che col finto "regalo" delle 100.000 assunzioni (in realtà dovute dopo la recente sentenza della Corte Europea) cerca di far passare provvedimenti tipici del modello politico scolastico di destra con la riduzione degli spazi democratici, l'ingresso dei privati, il sostegno alla scuola privata, etc., tutti manifestamente anti-costituzionali. Dopo il flash-mob si è formato un corteo "funebre" che ha sfilato lungo l'isola pedonale della città scandendo lo slogan "la scuola è morta - è morta la scuola".