Ora che la nostra città conta circa 50.000 abitanti, e rappresenta anche le popolazioni dei comuni di Acquaviva Picena, Monteprandone, Monsampolo per un totale di circa 70.000 persone, ha subito la soppressione di tutto il sistema giudiziario qui operativo sulla base di una legge emanata qualche anno fa. Recenti disposizioni normative consentono, però, di poter recuperare almeno le funzioni del Giudice di Pace, purché venga richiesto dai Comuni interessati entro il 30 luglio p.v. Poiché è indubbio l’interesse di tutta la nostra comunità a ripristinare un ufficio utile per una larga parte dell’utenza, il Circolo dei Sambenedettesi auspica vivamente che l’Amministrazione comunale si attivi con la sua autorevolezza presso gli organi competenti per chiedere il ripristino di un presidio di tutela fondamentale per il territorio.

Attualmente i nostri concittadini sono costretti a rivolgersi alla sede di Ascoli Piceno con tutti i disagi che questo comporta, soprattutto in considerazione della capillarità di compiti e competenze del Giudice di Pace, che riguardano, in materia civile, controversie di valore fino ad € 5.000, sinistri di veicoli e natanti, questioni condominiali, infrazioni al codice stradale; in materia penale, una vasta tipologia di reati, e il deposito di atti anche se diretti a giurisdizioni diverse. Si tratta in sintesi di oltre 500 procedimenti civili all’anno, oltre 200 procedimenti penali, circa 900 ingiunzioni di procedimenti speciali sommari. Il tutto con il coinvolgimento di circa 5000/6000 persone tra attori parti dei procedimenti, testimoni, periti, ecc. Auspicabile che la richiesta del Circolo, in linea con altre istanze di enti e associazioni locali, venga accolta, anche per soddisfare le tante sollecitazioni che giungono da numerosi cittadini aderenti al nostro sodalizio.