Truffa da mezzo milione di euro scoperta dalla finanza
| PORTO SAN GIORGIO - In carcere quattro persone, altre due denunciate.
di Paola Pennacchietti
Quattro persone sono state arrestate dalla Guardia di Finanza con l'accusa di associazione a delinquere finalizzata alla truffa. Si tratta di due uomini, M.L., 30 anni di Pescara e C.R., 45 anni di Montesilvano e di due donne, N.G., 30 anni di Pescara e D.P., 44 anni, di Tolentino. Altre due persone, tra cui un commercialista di Tolentino, sono state denunciate.
L'operazione è stata eseguita dai militari del Comando Brigata di Porto San Giorgio su disposizione dell'autorità giudiziaria di Fermo. Le indagini sono iniziate appena un mese fa, dopo che la banda di truffatori aveva aperto due lussuose gioiellerie denominate "G. & G. Srl" a Porto San Giorgio e a Porto
Sant'Elpidio. Tappeti persiani, preziosi di grandi marche, arredi sontuosi facevano pensare ad attività commerciali di grande prestigio, gestite da un'amministratrice unica, N.G., incensurata. Gli altri re soci, invece, hanno precedenti specifici per truffa.
I quattro avevano arredato le gioiellerie e reperito la merce presentandosi ai fornitori come clienti facoltosi (giravano con Mercedes e Jaguar prese a noleggio) ottenendo senza difficoltà gioielli di grandi marche, tappeti persiani, sistemi informatici e altro per avviare la loro attività. I pagamenti venivano effettuati con assegni postdatati e ricevute bancarie che, chiaramente, sono risultati scoperti.
Quando i fornitori - una quindica i truffati finora, non solo nelle Marche, ma anche in Toscana, Lombardia e Veneto- si sono accorti di essere stati raggirati era troppo tardi: la banda aveva smantellato le due gioiellerie e rivenduto tutta la merce a prezzo di saldo.
Ma la Finanza era già da qualche settimana sulle tracce della banda,
arrestata con l'accusa di associazione a delinquere finalizzata alla truffa. Le due donne sono state rinchiuse nel carcere di Castrogno di Teramo e gli uomini a Marino del Tronto. I finanzieri, coordinati dal comandante provinciale Vincenzo Grisorio, hanno scoperto che il giro di truffe, minuziosamente studiate, aveva fruttato tra i 400.000 e i 500.000 euro e che un solo fornitore
di preziosi era stato truffato per 80.000 euro. Le indagini vanno avanti per verificare se altra persone siano finite vittime della banda.
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07/05/2003
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