Briatore:"Le donne devono stare a casa"
San Benedetto del Tronto | Questa volta non è questione di destra e di sinistra. È buon senso. È rispetto per chi ci sta intorno, e per la propria intelligenza. Rispetto anche per la storia e per chi si è sacrificato per certi diritti.
di Valentina De Cosmis
No, non sono parole di Walter Scott, che in quanto a concezione della donna, era probabilmente molto più moderno di colui il quale ha rilasciato questa dichiarazione. E anche meno ipocrita. Del resto, Flavio Briatore, che in un'intervista ha dichiarato quanto sopra riportato, si era sempre definito "femminista e di sinistra".
Contradditorie, quindi, le sue idee. Ma ciò che può risultare preoccupante non è tanto la sua dichiarazione, in quanto del tutto personale e lecita in una democrazia (questione fra lui e la sua compagna), ma il fatto che se ne parli. Il fatto che oggi un intero programma RAI, sia stato nient'altro che un commento alle parole di Briatore(che, per altro, hanno ricevuto parecchio sostegno da parte degli ospiti).
Lo stereotipo dell'uomo che entra a casa con la clava nella mano destra e il cinghiale nella sinistra, getta quest'ultimo alla donna e dice "Cuocilo", evidentemente non è così trapassato come dovrebbe.
E il 1946 potrebbe essere cancellato dalla cronologia di questi filosofici personaggi, quali Briatore e le sue amiche.
No. Non è tollerabile che la posizione della donna, per cui si è tanto combattuto negli ultimi sessanta anni, sia così svalutata. Se il loro rispetto per la storia e il loro buon senso li allontana dalla comprensione della riconosciuta parità dei diritti, abbiano almeno riguardo per la società: il 58% delle donne italiane sono laureate. È quindi giusto, stando alle loro idee, che si getti una laurea nella spazzatura. O forse, sarebbe il caso di smettere di mandare i figli a scuola, e farli educare dalle madri, alla buona vecchia maniera.
Questa volta non è questione di destra e di sinistra. È buon senso. È rispetto per chi ci sta intorno, e per la propria intelligenza. Rispetto anche per la storia e per chi si è sacrificato per certi diritti.
La posizione della donna nella società non dovrebbe neanche essere messa in discussione. Non dovrebbe essere oggetto di polemica o di dialoghi fra gente che si spaccia per qualcuno o per qualcosa che in realtà non è. La parità dei diritti è sulla nostra Costituzione. Una Costituzione che qualche volta farebbe bene rileggere.
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07/05/2007
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