Dal campo di concentramento di Servigliano alla Risiera di San Sabba a Trieste: tale è stato il percorso che hanno seguito i giovani della quarta e quinta classe del Tarantelli. Giovani che hanno visto con i loro occhi luoghi che di solito vedevano descritti nei libri, che hanno potuto tentare di immaginare - perché l'immaginazione in questi casi non riesce a rendere l'idea della grande tragedia che si è consumata in quei luoghi - cosa sia stata la Shoah.

Il frutto del loro lavoro è stato raccolto in una pubblicazione che è stata presentata dal preside, Antonio Iandiorio, e dagli insegnanti, come momento conclusivo di un percorso lungo un anno, di un progetto didattico definito "I giovani e la memoria".

Un progetto che li ha visti approfondire e riflettere su una delle più grandi tragedie del novecento: la Shoah. Il percorso seguito ha permesso ai ragazzi di visitare la Risiera di San Sabba, unico campo di sterminio operante in Italia. Poi si è sentita l'esigenza di riflettere organizzando una manifestazione per il giorno della memoria - ha aggiunto Ieranò - per poi fare visita al Campo di concentramento di Servigliano. Da tali esperienze i ragazzi hanno selezionato documenti ed immagini per lasciare ai lettori la possibilità di documentarsi e poi approfondire tali argomenti.

La pubblicazione è stata finanziata dall'amministrazione comunale e raccoglie documentazione fotografica oltre che cartacea. L'unico spazio lasciato ai commenti dei ragazzi - volutamente ridotto per lasciare ad ogni lettore la libertà di approfondire personalmente tali argomenti - è quello di pensieri liberi, raccolti in un componimento che mette su carta le senzazioni avvertite dai ragazzi nel corso delle visite ai luoghi della tragedia.