L’animato svolgimento della seconda assemblea pubblica per il confronto con il territorio interessato dall’istituzione del Parco Marino del Piceno, svoltasi venerdì pomeriggio a Porto S. Giorgio per la zona del Fermano (la prima si era tenuta a Grottammare per l’area ascolana, la terza è in programma oggi a Martinsicuro per la zona abruzzese), induce il presidente della Provincia Massimo Rossi a ribadire pubblicamente le rassicurazioni date ieri ai pescatori di vongole che, contrariamente a tutte le altre categorie interessate, hanno vigorosamente criticato il progetto.

“Comprendo perfettamente le preoccupazioni dei vongolari – dice Rossi – i quali però sanno benissimo, da conoscitori del mare, che le loro attuali difficoltà nascono da una qualità non sempre ottimale delle acque marine e fluviali, da un improprio utilizzo della risorsa ittica e dal conseguente depauperamento della fauna: esattamente ciò che con la nascita del Parco Marino si intende contrastare. Insieme ai rappresentanti del Ministero dell’Ambiente e dell’ISMAR- CNR, ho cercato di spiegare agli operatori, e intendo qui ribadire con forza, che il Parco rappresenta per tutta la nostra comunità una grande occasione. Con il Parco sarà certamente più facile ottenere risorse per il monitoraggio delle fonti inquinanti del mare, per il controllo e il risanamento della qualità dei fiumi che vi portano acqua, per caratterizzare e sostenere la nostra offerta turistica dal punto di vista ambientale, valore tenuto in crescente considerazione da chi va in vacanza”.

“Questo non significa – prosegue Rossi – che le proposte di zonizzazione e di regolamentazione del Parco presentate non siano modificabili. Anzi, visto che il Parco non è e non sarà una proposta calata dall’alto ma l’espressione di una volontà costruita negli anni dalle comunità e dalle istituzioni locali, posso anticipare che quelle ipotesi saranno modificate alla luce delle richieste pervenute e che ci sarà maggior disponibilità per le attività di pesca. Le zone di tutela, quindi interdette alla pesca, saranno molto limitate. E’ un impegno che mi sento di assumere – è la conclusione del Presidente della Provincia - insieme a quello di lavorare, in sinergia con i rappresentanti degli altri 13 Enti sottoscrittori dell’accordo di programma, per arrivare entro l’estate ad una proposta definitiva che, recependo suggerimenti e osservazioni raccolte in tanti incontri con categorie produttive, forze sociali, associazioni, cittadini, dovrà essere adottata da ciascun Consiglio comunale e provinciale prima della firma del decreto ministeriale che istituirà il Parco”.

Questo tema peraltro è già all’ordine del giorno di un incontro tra la Giunta provinciale e quella regionale fissato per il 19 giugno nell’ambito del quale, raccogliendo le preoccupazioni espresse nell’incontro di ieri, verranno sollecitate misure di sostegno e accompagnamento a favore dalla categorie in questione nel percorso di attuazione del Parco.