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Turista che vieni, disservizio che trovi

San Benedetto del Tronto | Cominciano ad arrivare i sospirati visitatori, ma la città è pronta ad accoglierli?

di Martina Oddi

Il ginocchio gonfio con i segni della caduta

Domenica 9 giugno, ore 15.30. Un gradevole sole bacia la Riviera dopo l'acquazzone e spinge la gente in centro, per guardare la partita dell'Italia tutti insieme al bar. Ma anche per sbirciare tra le bancarelle degli scrittori locali che espongono i loro lavori negli stand di Piceno d'Autore. Niente di meglio per fare una passeggiata e prendere magari un gelato, lanciando un'occhiata agli ultimi intriganti arrivi delle vetrine.

Così una signora che ha lasciato il marito incollato davanti allo schermo ad ammirare le evoluzioni degli azzurri, decide di fare un giro in centro. Lasciare la macchina è un'impresa, poiché tutti i parcheggi limitrofi sono ormai a pagamento, tranne quello gremito sito tra la Darsena e i campi da tennis. Ma la nostra signora è paziente, e gira che ti gira alla fine trova un buco per parcheggiare la vettura.

Ora l'aspetta il suo gelato dando un'occhio alle vetrine invitanti del percorso pedonale. Chiude la vettura, attraversa la strada che separa il parcheggio dal mercatino e incuriosita dalle bancarelle aguzza la vista e distoglie per un attimo lo sguardo da terra. Quell'attimo gli è fatale: inciampa in una delle tante buche del marciapiede, cadendo a terra di fronte ai passanti che le prestano subito soccorso.

La caduta non si rivela rovinosa, grazie all'agilità della signora che riporta solo una storta alla caviglia, delle escoriazioni su mani e braccia e un buco al ginocchio che presto si gonfia. Si vergogna della sua caduta, ma non può fare a meno di maledire una strada che di buche è piena, proprio nel tratto più trafficato dai passanti per raggiungere il centro.

Questo è l'appeal con cui San Benedetto si presenta ai turisti che arriveranno? Non è ora di mettere in sicurezza i marciapiedi e le strade della città?

E quando poi - dulcis in fundo - la malcapitata passante trova ristoro in uno dei più frequentati bar del centro, prende un cappuccino per ristorarsi e si ritrova con uno scontrino da 4.50 €: prezzo esoso giustificato dallo schermo che immortala la bella performance dell'Italia, ma magra consolazione per la vittima di una città che chiede puntuale e pretenziosa ma poi ti butta a terra senza tanti complimenti!

11/06/2012





        
  



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