Quale modello organizzativo deve avere oggi l'ospedale? Questa la domanda del Sindaco alla quale il Piano Industriale siglato da Giovanni Stroppa e Remo Appignanesi si propone di dare risposte efficaci, con una riorganizzazione efficiente già a partire dalla ripresa dopo l'estate. "Tutti i processi di sviluppo delle potenzialità e di riorganizzazione dell'organico sono stati avviati", spiega Stroppa, che annuncia una diffusa comunicazione dei prossimi step del progetto, considerando che forse questa né è la nota dolente.

Il piano si basa sul principio dell'intensità della cura e vuole fondarsi, nelle intenzioni di Gaspari, anche su quello del costo unitario dell'intervento e della prestazione, da equiparare nelle due strutture di Ascoli e San Benedetto.

Il nosocomio rivierasco vedrà potenziare le aree di intervento della cardiologia - infarti - della orto geriatria - soprattutto relativa alla frattura del femore - e degli ictus. In particolare, statistiche alla mano, l'emergenza del Madonna del Soccorso non è tanto quella del Pronto Soccorso estivo - "si tratta di far funzionare a pieno regime un sistema integrandolo con i piani ferie, ma le richieste non aumentano, restano sui livelli dell'inverno, a differenza di quello che accade negli altri centri" spiega Appignanesi, annunciando il prossimo coordinamento dei codici bianchi con i medici di base.

Le priorità sono dettate dalle acuzie e dalla gestione delle riabilitazioni post traumatiche nei pazienti più anziani, quelli che occupano il maggior numero dei posti letto. Visione che corrisponde all'obbiettivo dell'organizzazione in base ai bisogni del territorio, e che non risente - o non dipende necessariamente, secondo Stroppa - esclusivamente dall'assegnazione dei primari. Per la nomina dei quali occorrerà attendere la formazione delle terne che usciranno dalle riunioni di dipartimento previste in settimana.

Ripreso anche il dialogo con i sindacati, forse perché è stato riconosciuto l'impegno nella trasformazione dei 250 contratti determinati - di cui ne restano solo 50 - in indeterminati, poiché - evitando la Regione il commissariamento - il turn over delle sostituzioni del personale non è bloccato, come invece accade altrove, e vanta percorsi di gestione delle risorse che hanno funzionato.

E dopo l'espressa volontà di rafforzare psichiatria, l'annuncio che ortopedia sarà potenziata raggiungendo i 40 posti di degenza, e non ultima geriatria verrà adeguata alle reali necessità manifestate dalla comunità. Un progetto condiviso, secondo l'idea della stabilizzazione del sistema, attraverso processi di gestione dei percorsi di sviluppo, e che mirano al raggiungimento dell'equilibrio non solo tra i due nosocomi ma anche nel confronto con la Regione.