Non siamo interessati agli aspetti elettorali o di propaganda. Ma cosa c’entra il decreto sulla sicurezza, o sull’ordine pubblico, con un messaggio sul proprio cellulare legato all’apertura dei seggi? E’ valsa la pena mettere da parte il sacrosanto diritto alla privacy per questo motivo? E ancora, se l’obiettivo era informare, come arriverà la stessa informazione a chi il cellulare non lo possiede?

Infine, se l’obiettivo è di reale utilità pubblica, come sostenuto dalla Presidenza del Consiglio, perché non utilizzarlo per importanti scadenze, anche nel passato, come il pagamento delle tasse, o dell’ICI, dove le file create sono davvero chilometriche?

A chiederselo è Cittadinanzattiva, che da oggi rivolge un invito ai cittadini a esprimere la propria protesta attraverso un modulo sul sito internet www.cittadinanzattiva.it, in merito al messaggio SMS inoltrato, attraverso tutti gli operatori telefonici, ai possessori di telefono cellulare dalla Presidenza del Consiglio. Ciascun modulo sarà inviato, per copia conoscenza, al Garante per la privacy.

Chiediamo infine alla Presidenza del Consiglio di rendere noti i costi dell’intera operazione, da noi stimati in almeno in 4 milioni di Euro (10 centesimi a messaggio per i 40 milioni di utenze) Invia Ufficio stampa Cittadinanzattiva-onlus per maggiori informazioni tel: 0636718302/408/35.