No Texon: La tre giorni del Comitato
Ripatransone | Conferenza sul tema Centrali elettriche ad olio vegetale; inquinamento ed effetti sulla salute dei cittadini e lagricoltura, consegna di 2.232 firme raccolte nel territorio in poche settimane e lunedì in Regione per un incontro con Donati e Canzian.
di Redazione
La sala affollata nel corso del convegno
Primo appuntamento giovedì sera a Villa Santi di Massignano, con una conferenza sul tema "Centrali elettriche ad olio vegetale: inquinamento ed effetti sulla salute dei cittadini e l'agricoltura". Oltre 200 persone hanno preso parte all'iniziativa per ascoltare esperti del settore sui rischi ambientali e sulla salute delle persone, rappresentati da queste centrali. Il ricco dibattito si è prolungato fino all'una.
Ieri, venerdì 11 giugno, sono state protocollate al Comune di Ripatransone 2.232 firme contro il progetto per la realizzazione della centrale Texon, raccolte nel territorio in poche settimane. Per il forte impatto ambientale ed i rischi per la salute dei cittadini, che questo impianto provocherebbe alla zona, nella sottoscrizione, si chiede al Sindaco di impegnarsi presso la Regione Marche affinché revochi, in autotutela, l'autorizzazione alla realizzazione dell'impianto al fine di salvaguardare la salute, il benessere e gli interessi di tutti i cittadini, invocando il principio di precauzione (art.15 Dichiarazione di Rio giugno 1992, ratificato dall'Unione Europea).
Prossima importante tappa della tre giorni lunedì 14, quando alcuni rappresentanti del Comitato, unitamente ai sindaci di Montefiore dell'Aso, Massignano, Carassi e Appignano, avranno un incontro presso la Regione Marche con gli assessori Donati e Canzian, ai quali verranno sottoposte le gravi preoccupazioni della cittadinanza e la conseguente richiesta di annullamento dell'autorizzazione per la centrale Texon.
"Sia dal dibattito di ieri sera che dal grande successo della raccolta firme - ha dichiarato il Presidente Anna Pennesi - emerge chiaramente che i cittadini questa centrale non la vogliono, non si capisce perché il sindaco D'Erasmo continui a difendere questa scelta scellerata".
"Debbo censurare il comportamento antidemocratico di D'Erasmo verso il Comitato - ha aggiunto -, facendo coprire, dopo poche ore dalla scadenza, i nostri manifesti regolarmente affissi sugli spazi pubblici, mentre altri manifesti regolarmente scaduti non sono stati coperti, questo la dice lunga sul comportamento di imparzialità che l'Amministrazione dovrebbe avere nei confronti di tutti; ieri ci è stato negato il permesso di effettuare la fonica, per errata formulazione della richiesta, anche dopo che è stata rifatta per la seconda volta su indicazioni del funzionario".
Altro che "piccolo impianto che non inquina", "non possiamo parlare di piccolo impianto - ha affermato Onorato Maroni - in quanto le emissioni di ossidi di azoto (che poi si trasformano in polveri sottili), dichiarate nel loro progetto, sono pari a 32 ton/anno che corrisponde, per farsi un'idea, all'emissione di 15.660 caldaie domestiche a metano, insomma vivremmo in campagna con l'inquinamento di una città".
"Dobbiamo anche smentire i presunti vantaggi agli agricoltori, attraverso la filiera corta agroenergetica - ha aggiunto Germani Antonio - la prova è lampante in quanto le adesioni ai contratti proposti dalla Texon agli agricoltori, si sono fermati intorno ai 200 ettari contro i 2500 occorrenti, meno del 10% del fabbisogno".
"Noi cittadini della Valmenocchia questo impianto non lo vogliamo - ha concluso David Marconi - fino ad oggi abbiamo assunto un comportamento responsabile, rivolgendoci alle istituzioni per ottenere l'annullamento dell'autorizzazione, ma se questo non si realizzerà, proporrò a tutti azioni clamorose, non ultima quella dei trattori lumaca lungo le strade che portano alla Texon, vogliamo salvaguardare la nostra valle che i nostri padri ci hanno lasciato e così la vorremmo lasciare ai nostri figli".
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12/06/2010
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