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Le elezioni viste da un Impolitico

| I " Politici" dovranno convincersi che la Politica è " servizio". In ritardo, come sempre, di dieci anni e dieci idee, debbono prendere atto che è passato il tempo dei leaders maximi e dei Podestà.

di emme

Eccoci qua. Siamo alle solite. Un turno elettorale amministrativo è appena passato in archivio. Segreterie di partito e singoli Politici più o meno noti, spiegano, interpretano, compilano ricette e danno consigli al Corpo Elettorale. C'è chi esulta per la " grande Vittoria" e chi dice che poteva andare peggio. Nessuno che parta dal presupposto che vittorie e sconfitte elettorali sono del Popolo Sovrano e che, se riferite ad un aspirante Sindaco promosso o bocciato ed alle segreterie di partito che lo appoggiano, sono poco più di un fatto personale.

Prendiamo un qualsiasi Comune. L'amministrazione uscente è stata bocciata e ora subentrano dei signori che fino a ieri stavano all'opposizione. Concessi i festeggiamenti in prima battuta a questi ultimi, subito dopo i medesimi dovrebbero sentir tremare vene e polsi e porsi alcune domande. Perché i precedenti amministratori hanno perso le elezioni? – Poniamo che si risponda, che so : "Perché non  hanno risolto, anzi hanno aggravato il problema del traffico, o della immondizia", o quel che volete voi.

I neo Eletti dovrebbero, per coerenza, anziché cominciare a litigare per spartirsi assessorati e presidenze, prima di tutto domandarsi che cosa stessero facendo, loro, opposizione, mentre quelli emettevano improvvidi provvedimenti o non  li emettevano affatto. E, magari, interpretando i desideri del Popolo Sovrano, mandare a ramengo i vecchi arnesi di casa propria, gli sconfitti di una precedente elezione, e presentare facce nuove e pulite che, se poi appartengono a persone competenti, è anche meglio. Dopo di che, preso possesso delle ambite poltrone e finito il giro di visite cerimoniali, domandarsi " E adesso che facciamo? " .

 E' chiaro che, a questo punto, andrebbe archiviato il fumoso programma elettorale e bisognerebbe metter mano , senza indugio, ad un qualche problema cittadino, dimostrando la capacità di risolverlo, e così via, con serietà, fino alle prossime elezioni. Ma c'è di più. Il Popolo Sovrano si attende che quelle persone dabbene che ha mandato ad amministrare il suo Comune, abbiano a cuore soltanto gli interessi della comunità. Detto in parole povere, i neoeletti  Sindaco e Consiglieri dovrebbero cortesemente dire ai Partiti che li hanno sostenuti: " Avete fatto buon uso, questa volta, del potere di proposta dei candidati che esercitate per antica prassi. Adesso, però, fatevi da parte perché noi possiamo fare soltanto gli interessi della Comunità che ci ha dato il mandato. Fatevi da parte in nome del bene comune e arrivederci alle prossime elezioni.". Credo che i neo Amministratori si guadagnerebbero se non l'amore, il rispetto di tutti.

Non ignoro, sia chiaro, che anche le elezioni amministrative hanno un senso politico generale, ma so anche, come tutti, che, ormai lontano il tempo delle ideologie, nessuno vota per più per una bandiera. Non c'è dubbio che, in qualche misura, gli esiti elettorali amministrativi rappresentino la tendenza a dichiarare fiducia o sfiducia in un sistema politico nazionale di governo o di opposizione. Ma, appunto, liquefattisi gli ' zoccoli duri', di
" tendenza" si tratta e questa può essere smentita o confermata dal più o meno virtuoso modo di amministrare gli Enti Locali.

Più realisticamente, si può sostenere che una amministrazione viene sconfitta perché ha amministrato male, o perché, fatto ostaggio dalle segreterie di partito e lobby al seguito, un Sindaco eletto direttamente dal Popolo, non ha affatto amministrato. C'è il rischio che l'Elettore finisca per pensare, generalizzando :
" Se questi qua  non sanno amministrare un Comune, come possono guidare il Paese? ", trasformando quella tendenza in fatti concreti alle elezioni politiche. Peggio ancora: di fronte alle diatribe e furibonde liti delle c.d." maggioranze", può andar a finire che l'elettore non vada più a votare, aprendo scenari inquietanti per una democrazia come quella italiana che si nutre del consenso di un vastissimo Corpo Elettorale.

-  Tuttavia, da qualunque punto di vista la si guardi, questa tendenza dipende esclusivamente dal soddisfacimento  o meno degli interessi immediati degli elettori, che, ovviamente, attengono alle condizioni del vivere quotidiano nel luogo nel quale vivono, pagando fior di tasse ed imposte per avere " vivibilità" cittadina, sicurezza, pulizia, rispetto, servizi e servizio di chi è investito di pubbliche funzioni locali.

Le Comunità territoriali, in questo momento storico,  sono il fulcro della volontà politica del Popolo Sovrano ed il banco di prova di una futura  Politica di Governo e  produzione legislativa. E' da esse che viene l'indicazione primaria del Popolo Sovrano a favore o contro le alternative culture di destra e di sinistra, anzi, per la precisione e per dar respiro ad una " tendenza" fondamentale, di " Destra Moderata " e " Sinistra Moderata".

Credo, io che di politica non mi intendo e non mi voglio intendere, che le polemicuzze televisive, le dichiarazioni maramaldesche, le recriminazioni, le sfide, le profezie degne di Nostradamus, i pianti e gli scherni, i trionfalismi e le contorsioni giustificatrici, cui abbiamo assistito in questi giorni, segnino il punto più basso raggiunto dal rapporto di comprensione che dovrebbe esserci, fra Popolo Sovrano e mondo politico. Questo strappo può essere ricucito non da demagoghi inconcludenti quanto inflazionati, ma dal modo di amministrare gli Enti locali. E' su questo banco di prova che il Cittadino, che torna ad essere sovrano, come si addice ad una democrazia, aspetta a paragone gli opposti schieramenti.

Dimenticavo: i " Politici" dovranno convincersi che la Politica è
" servizio".  In ritardo, come sempre, di dieci anni e dieci idee, debbono prendere atto che è passato il tempo dei leaders maximi e dei Podestà.

13/06/2003





        
  



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