"Le nostre famiglie muoiono, dov'è lo Stato?"
San Benedetto del Tronto | Pubblichiamo la lettera aperta di Fiorenzo Martignani, un esponente della marineria sambenedettese da settimane in sciopero contro il caro-gasolio: "Non abbiamo certezze per il nostro futuro, che si prospetta buio e tempestoso".
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(Foto d'archivio)
Da Fiorenzo Martignani riceviamo e pubblichiamo:
Lettera aperta al Governo, ai mass media e a tutti quelli che non hanno considerazione dei marinai. Perché siamo considerato la feccia d'Italia, sono 15 giorni che siamo fermi nei nostri porti, chiedendo e dicendo che con il gasolio a 0,80 cent. non potevamo pagare i costi di gestione ed i mariani imbarcati sui nostri pescherecci (le buste paga si sono ridotte del 50%).
Nessuno ci considera, siamo un settore che non fa notizia per i mass media. Perché a Bruxelles c'eravamo pure noi. C'eravamo anche a Roma (purtroppo nel girono in cui è arrivato Bush, l'imperatore del mondo), dove 8mila marinai di quaranta marinerie italiane hanno manifestato pacificamente davanti ad un Ministero (quello dei Trasporti) che non era il nostro. Nessuno e, ribadisco, nessuno - dal Presidente della Repubblica al Presidente del Consiglio (al quale molti di noi hanno dato fiducia il 13 e 14 aprile), al Ministro Zaia che ci dovrebbe rappresentare - ci ha dato certezze per il nostro futuro, che purtroppo è un futuro buio e tempestoso.
Noi veniamo dopo l'Alitalia (impresa dove i dirigenti si sono arricchiti anche alle nostre spalle) alla quale, sfidando l'Unione Europea, si cerca di dare un finanziamento pubblico dove anche noi purtroppo, servi della gleba, partecipiamo.
Noi veniamo dopo l'immondizia che purtroppo affligge la Campania, dove con i soli pubblici si cerca di trovare una soluzione. Veniamo dopo Bush che viene a Roma e per lui si mobiliano tutti gli uomini in arme della nostra Repubblica. Noi veniamo dopo tante, tante altre cose...
Noi siamo alle strette, e chi prima e chi poi saremo costretti a gettare le armi, ma noi non diamo fastidio all'economia del nostro Paese, c'è l'importazione!
A noi si promette un futuro remunerato (bene) e poi una riduzione dell'unità di pesca ben pagata, ma ai marinai imbarcati sui pescherecci da demolire non si promette nulla, anzi, si dice: arrangiatevi (mors tua vita mea)!
Dov'è lo Stato? Noi e le nostre famiglie stiamo morendo, perché noi siamo il mare ed il mare è noi. Viviamo e moriamo per lui.
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12/06/2008
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