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“Le autostrade della cultura”

Ascoli Piceno | Le opere saranno permanentemente esposte nella Cartiera Pontificia di Ascoli Piceno.

di Federico Biondi

Inaugurata alla Cartiera Papale di Ascoli Piceno la mostra di Nunzio Gulino incisore marchigiano. Il maestro Gulino è uno dei maggiori rappresentanti e artisti contemporanei e ha deciso di donare all’amministrazione provinciale di Ascoli Piceno cento opere che saranno esposte permanentemente nella Cartiera Pontificia.

La mostra di Nunzio Gulino è la conclusione di un impegno che l’amministrazione provinciale ha avuto in questi anni per lo sviluppo della cultura, del turismo e delle relazioni con altre culture italiane ed estere. “Abbiamo lavorato nel segno della crescita della nostra comunità in relazione con gli altri” afferma l’assessore Carlo Verducci.

L’amministrazione provinciale ha investito sulla cultura, “centinaia di milioni di euro spesi per il restauro di cattedrali e di innumerevoli chiese – afferma il presidente della provincia Pietro Colonnella - abbiamo fatto della cultura un’opera di sviluppo economico ma anche di crescita morale e spirituale della nostra comunità”.

Il presidente della provincia di Ascoli Piceno spiega che le infrastrutture più importanti sono quelle viarie (le strade, le ferrovie, le vie di comunicazione) ma anche le infrastrutture culturali, “non a caso abbiamo dato molto spazio alla scuola e l’università. Io penso che l’opera di Gulino si scriva nell’impegno di valorizzare i grandi uomini del nostro tempo, della nostra terra, come Adolfo De Carolis e Osvaldo Licini”.

Nunzio Gulino è nato in Sicilia e si è trasferito nelle Marche grazie ad una borsa di studio. Un’artista legato alle Marche e al suo paesaggio, ha dedicato la sua vita all’arte incisoria, “il mio maestro è stato Castellani. Dal giorno che ho messo piede ad Urbino ho iniziato e mai abbandonato la mia attività di incisore”.

Il maestro da molta importanza al segno che si rivela pulito e chiaro, “il segno mi ha dato la possibilità di realizzare opere incisorie con una ricchezza di toni con un conseguirsi di grigi, fino ad un massimo che non è mai il nero”.

Illustratore di poesia Nunzio Gulino fa un parallelo alla sua attività di incisore, “c’è sintonia tra il poeta, l’incisore e il musicista che preme il tasto con le dita… e io tocco le lastre con l’acido così da creare un susseguirsi di toni – aggiunge - io arrivo a fare un’armonia come il musicista fa con la musica e il poeta fa con la poesia”.

Vive un mondo calmo, silenziosamente chiuso, lontano da tutti, “il telefono mi disturba”; un lavoro riflessivo, lento e senza interruzioni, “quando inizio a incidere una lastra non posso fermare la mano. Le mie incisioni non sono rapide, poche ore o minuti, ma create con un lungo tempo di morsure, quasi trenta ore – conclude - uno ha bisogno di concentrarsi e ragionare con la materia che ha a disposizione, lastre, inchiostro…”

13/06/2004





        
  



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