Il costo della vita è aumentato, l’Italia è povera, San Benedetto è povera, è quello che emerge da una ricerca effettuata dall’Eurispes Marche, che nella giornata di oggi ha incontrato le banche sambenedettesi alle quali ha rivolto alcune domande.

 

45 le Banche invitate al confronto-incontro, solo 4 sono intervenute con la loro rappresentanza: San Paolo, Banca Intesa, Banca delle Marche, BCC di Ripatransone.

”A San Benedetto (che fa parte delle città paniere dell’Eurispes ndr.) – afferma Camillo Di Monte Presidente Eurispes Marche- la nuova povertà si cela dietro a delle “maschere”, in quanto le famiglie non riescono ad accettare la propria condizione e quindi continuano a non privarsi di nulla cadendo sempre più in miseria”.

 

Tra i dati emerge che gli assegni a vuoto delle famiglie risultano maggiori di quelle delle aziende, con una inversione di tendenza che è allarmante.

 

A questa si aggiunge l’utilizzo sempre più incontrollato del credito al consumo (prendi oggi e paghi tra uno e più anni) che Di Monte considera:” una operazione che sembra la panacea di tutti i mali, quando invece rappresenta il male, un vero e proprio “allucinogeno” dell’economia”.

 

Altro punto, quello relativo all’investimento sul mattone; mutui e ipoteche di immobili perpetuati attraverso le banche che vengono definite “maggiori proprietari immobiliari del paese”.

Banche nel mirino quindi, ed invitate a dotarsi di una responsabilità sociale che tenga conto di tutte queste problematiche con una attenta informazione e un rapporto con il cliente più consapevole.

Banca Intesa con Ernesto Di Giacomo:”Tutto questo è dovuto all’aumento delle tasse, ed è importante vedersi, incontrarsi. Devo dire che gli insoluti non sono elevati, anche se le condizioni del mercato hanno agevolato questa tendenza”.

 

Dal dibattito è emerso che tra gli insoluti, la categoria merceologica più colpita è quella dell’abbigliamento e calzaturiero, che non a caso rispecchia la crisi del settore.

 

Per Emiliano Vannicola di Banca delle Marche (una delle filiali centrali a San Benedetto), mentre la situazione in loco è di una crisi delle imprese, nelle zone periferiche è delle famiglie.

 

Stessa opinione per Verdecchia Vito di BCC e Massimo Ricci di San Paolo,  sul discorso dei mutui evidenziano un allungamento della durata media ipotecaria, in particolare nei giovani, a causa di lavori sempre più precari perché a tempo determinato.

 

In conclusione Di Monte, preannuncia la formazione di un comitato socio-economico formato da rappresentanti di tutti i settori e realtà locali (imprenditori, professionisti, associazioni di categoria e non, oltre alle banche) allo scopo di far emergere i problemi veri della città.

”Attraverso questi  campanelli d’allarme presi e ascoltati in tempo si eviteranno condizioni ben più gravi come l’usura.”-conclude Di Monte.