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"Ora basta con le bugie e le insinuazioni calunniose contro di me, Asteria, Regione e dirigenti"

Ascoli Piceno | Bartolomei:"La polemica è solo pretestuosa e strumentale e, sicuramente, lascia il tempo che trova con qualche punto di credibilità in meno al Consigliere Catelli che, per suo 'mestiere', dovrebbe informarsi."

di Dante Bartolomei *

Al Consigliere Reg.le Guido Castelli,
e p.c.
ai Consigliere Regionali,
ai Dirigenti Regionali interessati,
agli organi di informazione

Mi consentirà il Consigliere Castelli di rispondere come ex consigliere regionale cosi come sono stato da lui definito.

(Per ciò che riguarda la funzione di Presidente di Asteria srl non rispondo sui giornali all'intervento di un politico con funzione pubblica, sarebbe improprio. Dovrò solo tutelare la società che rappresento in tutte le sedi e lo farò con determinazione non solo per la carica che mi responsabilizza ma anche per la profonda convinzione e passione che metto nello svolgere una si tanta importante responsabilità nei confronti dei soci e di tutto il territorio della Regione Marche e particolarmente del Piceno).

Asteria è una società a prevalente capitale pubblico 54% (Provincia di Ascoli P, Consorzio Universitario del Piceno, Camera di Commercio, Comuni di Ascoli P.- Grottammare-Monteprandone-Offida-S.Benedetto del Tr-Spinetoli, Università Politecnica delle Marche ed Università di Camerino) ed altri 23 soci (47%). Sono triplicati negli anni. A detti soci, la politica e le Istituzioni dovrebbero prestare più attenzione e più interesse, oltreché rispetto, se non altro perché sanno che il loro capitale non renderà loro niente in termini economici e finanziari perché la società non può ripartire gli utili e se ve ne fossero li deve investire in attrezzature e risorse umane.

Infatti la società ha un grandioso patrimonio di ricercatori nel libro paga: 20. Un patrimonio che è a disposizione del territorio e non dei soci siano pubblici che privati. Un patrimonio che è a disposizione delle istituzioni compresa la Regione Marche, perché è l'Istituto di Ricerca sul settore Agroitticoalimentare, Ambientale e delle Energie da Fonti Rinnovabili, Risparmio ed Efficienza Energetica.

Unico nella Regione.

Una esperienza di utilità pubblica unica in Italia e forse anche oltre, come da tutti viene riconosciuto, almeno quelli che hanno il tempo di volerla conoscere ed approfondire. E non sono pochi. Visto che Asteria srl fattura circa 1,2-1,5 milioni di €/anno. Una esperienza che si è realizzata da sé, senza contributi pubblici per la gestione, ma solo con l'attività. Sicuramente non ci sono privati o enti pubblici che sono disponibili a regalare soldi per comprare "niente" ( "pesce povero" o "pioppi" ) soprattutto se si tratta di "merce immateriale".

Asteria srl fu costituita nel 1998 appositamente per gestire l'immobile ex Cetria che non riusciva a decollare e rischiava di diventare un carrozzone vuoto, dopo che era stato costruito con i soldi della allora CEE ( Comunità Economica Europea ) con i fondi PIM ( Piani Integrati Mediterranei) finalizzati all'uso quale Centro ( Istituto ) per il Trasferimento della Innovazione all'Agroindustria, e cofinanziato al 50% dallo Stato. Infatti nel progetto erano previsti alcuni miliardi di lire ( 3,5 ) per la formazione dei ricercatori e l'avviamento dell'attività, che furono ripresi dalla CEE perchè l'allora Governo della Regione non riuscì ad utilizzarli in tempo.

I soci pubblici e privati riuscirono a versare 800 milioni di lire di capitale sociale ( ora sono 821.100,00 € ed è stato deliberato l'aumento fino ad 1.250.000,00 € ) ed ottenere dalla Regione in affitto la struttura per farla avviare e funzionare. Circa 500 milioni di lire ( di cui 450 circa riconosciuti dalla Regione e la cui riscossione non si è ancora completata) furono spesi per adeguare la struttura allo svolgimento delle attività perché la ASL non rilasciava la certificazione, anche se vi era stato il collaudo.

Dopo anni complicati di gestione e di rapporti tra la proprietà Regione e l'Istituto di Ricerca Asteria affittuaria, si è constatato che diventava molto dispendioso per la Regione e molto di intralcio per il funzionamento dell'attività di Ricerca applicata, da parte di Asteria, il tipo di rapporto contrattuale, che aveva la durata di 15 anni, perché l'attività comportava e comporta continue modifiche interne e continue variazioni di uso degli spazi per virtù della tipologia di continua diversificazione della Ricerca e sperimentazione applicata. Tutte da autorizzare secondo il contratto, previo progetti con istruttorie, delibere della Giunta Regionale, Decreti dei Dirigenti, controlli, collaudi, ancora decreti ecc, ecc.. Dispendio di risorse umane e finanziarie per la Regione e continuo rischio di perdere commesse di ricerca da parte di Asteria per i tempi lunghi di autorizzazione. Ecco la scelta di dismettere l'immobile ( con legge regionale ) che per la Regione era più un costo che un ricavo e, per Asteria, era un intralcio burocratico che metteva a rischio l'attività di ricerca.

Asteria ha dovuto sostenere e sta sostenendo uno sforzo di attività ed economico-finanziario enormemente alto per realizzare le ricerche concordate quali servizi a scomputo dell'immobile, pur di risolvere un intralcio burocratico che era diventato un costo reale. Lo ha fatto anche per un altro motivo più prettamente finanziario: essendo cresciuta l'attività c'e' bisogno di maggiore liquidità attraverso l'approvvigionamento finanziario che le banche non volevano dare senza garanzie reali. Con la proprietà si superano in parte. Vista la natura e gli scopi di Ricerca applicata della società di forte interesse pubblico

Ha rinunciato, Asteria srl, a chiedere un cospicuo sconto sul prezzo di valutazione della perizia ( la media tra i prezzi di Centobuchi e quella di S.Benedetto del Tr . Quindi se fosse stato a S.Benedetto del Tr avrebbe avuto un valore del 50% in più, ergo che a Centobuchi.. ?) come fanno in genere tutti i soggetti che comprano dalla Pubblica Amministrazione, pur valutandola molto alta. Ciò per non creare incertezze di valutazione alla Pubblica Amministrazione.

Il "valore" delle ricerche proposte alla Regione è di grande importanza ed impatto per i settori coinvolti. Sicuramente, a livello economico, rispetto ai prezzi che vengono proposti al mercato, la Regione si è avvantaggiata di una offerta ridotta"all'osso", al netto dell'utile di impresa che sempre si dovrebbe inserire in una offerta, proprio per la motivazione per cui veniva effettuata.

Se affare c'è stato o ci sarà, questo sicuramente lo fa la Regione. Altro che dispendio di pubblico danaro dei contribuenti, forse è il contrario, in questo caso, a carico dei soci di Asteria. I quali, stanno svolgendo una attività di pubblico interesse con i propri soldi ( capitale sociale non retribuibile).

La possibilità di raffronto lo si potrà fare al momento dell'utilizzo dei risultati delle ricerche da parte della Regione. Sicuramente se rimanessero nei cassetti potrebbe essere un lavoro inutile, come potrebbe diventarlo se non si fosse tempestivi rispetto ai tempi, in quanto una ricerca ha valore se anticipa i tempi e viene utilizzata per lo scopo. Ciò riguarda qualsiasi lavoro immateriale.

Purtroppo ancora il pubblico e soprattutto il privato investe poco sulla ricerca e sul futuro.

Non serve ricordare al Consigliere Castelli che oggetto della polemica non è un "affare privato" o di "parte politico-partitica" , bensì una reciproca convenienza tra due soggetti: uno pubblico ed uno a prevalente capitale pubblico ed iscritto all'albo degli Istituti di Ricerca del Ministero competente, che svolge un servizio di forte interesse pubblico e non ripartisce gli utili come un soggetto privatistico seppur a maggioranza pubblica come legittimamente succede per altri.

Non serve, perché la polemica è solo pretestuosa e strumentale e, sicuramente, lascia il tempo che trova con qualche punto di credibilità in meno al Consigliere che, per suo "mestiere", dovrebbe informarsi ed ha gli strumenti che la Regione gli mette a disposizione ed il diritto-dovere di farlo.

Non ha mai partecipato, comunque, il Consigliere Castelli, alla presentazione del Budget e dei risultati di gestione ( Bilancio Sociale ), che si tengono almeno due volte l'anno. Avrebbe anche potuto chiedere e sicuramente avrebbe avuto risposta in modo tempestivo e puntuale.

Probabilmente era occupato in cose molto, molto più importanti e di interesse generale per il territorio. Mi rendo conto che svolgere la funzione è molto faticoso ed assorbente. Lo so bene, tant'è che dopo 10 anni ho smesso.

Purtroppo tali modi di fare polveroni disinformativi e zeppi di bugie ed imprecisioni, abbassa la credibilità pure della Istituzione che dovrebbe rappresentare, seppure dalla opposizione.

La gente è incavolata con il costo di "questa" politica "ciarlatana e non costruttiva" nell'interesse dei cittadini e del territorio che si rappresenta.

Non è incavolata con la politica con la P maiuscola e con il suo costo comprensibile, perché fa crescere il Paese qualitativamente e risolve i problemi dei cittadini.

Il Consigliere Castelli con il suo modo di fare vorrebbe attribuire ad altri quello che lui ben conosce ed ha praticato il suo partito ed il suo schieramento politico a livello nazionale fino ad un anno fa, ad esempio con le varie leggi ad personam, la gestione delle vicende dei condoni edilizi e soprattutto fiscali, ecc.

Qui l'aria è completamente diversa: è opposta, e cercare di creare polveroni per dire "siamo tutti uguali" non convince.

Si possono commettere errori, non è questo il caso, ma non con l'intenzione di fare i disonesti o gli affari propri.

Mi meraviglio che ancora il consigliere Castelli scenda a questo livello (dire spazzatura rischia di offendere la materia seconda) considerando la sua provenienza. Probabilmente ha cambiato ed è cambiato.

Mi spiace per lui.

Grazie.

* ex consigliere regionale e Presidente di Asteria srl
(con una indennità di carica € 1.029,00 circa al mese per 12 mensilità e non mi lamento)

14/06/2007





        
  



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