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Altri 10 pini tagliati in via Sibilla Aleramo.

San Benedetto del Tronto | Stavolta la "scena del crimine" è il lato est di un quadrilatero di vie intitolate a poeti e scrittori del ‘900. Zona residenziale. Belle case basse con giardino e garage, simil-ville nel verde, forse piscine, tranquillità, bassa densità abitativa.

di Pier Giorgio Camaioni

Asfaltata la strada dopo i tagli

Anche se con molti alberi, certo il luogo non somiglia a Gezi Park né a Piazza Taksim; né si minaccia di aprirvi un Centro Commerciale (ma non è detto...). Eppure quegli alberi in strada - 10 pini - davano ugualmente fastidio. Quindi ZAC, li si taglia. All'insaputa di tutta la città, ma anche di chi gli abita intorno, sostiene tardivamente il Presidente del Comitato di Quartiere.

Il quale, incredibilmente, comicamente, si chiede pure: "Ma che ci stanno a fare i Comitati di Quartiere?" (sic). Elementare, Watson: per votare chi taglia gli alberi.
A misfatto compiuto, il Comune ha velocissimamente tappato i buchi con toppe d'asfalto e cemento, pare non sia successo niente, chi guarda le foto si chiederà qual è il problema. Domani toglieranno i cartelli, i calcinacci, i bob-cat, le sfilacciate strisce bianco-rosse e ogni traccia del delitto, e torneranno le auto a parcheggiare. Più comodamente e in maggior numero. Come se non fosse successo nulla: se non c'è il cadavere, il delitto non c'è.

Né cittadini, né studenti, né lavoratori, né turisti, né uomini di cultura si sono opposti. Nessuno protesta, nessuno fiata. Manco bah. Protetti e sicuri, vegetano pasciuti nelle loro belle case seminascoste, SUV nei recinti, telecamere, giochi per bambini, cani abbaianti attenti-al-cane, cancelli automatici, giardini curati, palme senza punteruoli. Il quartiere dorme il sonno dei giusti. Ha votato e vota per il suo Erdogan e per la sua banda. Per chi gli taglia gli alberi che impicciano fanno sporco e tolgono posti-auto.

In Turchia sarebbe successo diversamente. Ma la Turchia non è Europa, non sono civili, non capiscono, sono arretrati, sono musulmani... Per difendere quattro alberi si fanno ammazzare in piazza. Sono insorti studenti, genitori degli studenti, operai, donne, intellettuali, cittadini di ogni ceto sociale. Pure gatti e cani, ci scommetto, come il greco valoroso Kanellos. Perfino il Nobel per la letteratura Orhan Pamuk ha tuonato contro i tagliatori. E il Potere trema e mena e poi cede, e gli alberi per ora restano.

Qui invece tutti tacciono sempre. Anche la Cultura tace e dorme, al pari degli abitanti del quartiere Salaria.
E domani sera tutti a festeggiare le farlocche Bandiere Blu. Musica, cori, balli, poesie, alè!

15/06/2013





        
  



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Asfaltata la strada dopo i tagli

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