Internazionalizzazione e formazione mirata, innovazione e sostegno all’imprenditoria, attenzione specifica per le calzature. Queste le grandi questioni per il rilancio del settore moda regionale, individuate durante l’incontro tenuto in Regione su iniziativa degli Assessorati alle Attività produttive e Lavoro, a cui hanno partecipato le associazioni di categoria artigiane ed industriali e le forze sindacali.

L’assessore alle Attività Produttive Gianni Giaccaglia, ha introdotto i lavori ricordando che è in fase di predisposizione il nuovo Piano per le Attività Produttive, il cui punto qualificante sarà il potenziamento del sostegno all’innovazione.

Giaccaglia ha anche sottolineato come sia importante lavorare in modo complementare tra assessorati simili quanto a competenza politico – amministrativa. In questa prospettiva ed al fine di fornire un quadro esaustivo alle delegazioni sindacali ed imprenditoriali intervenute, l’assessore regionale al Lavoro, Ugo Ascoli, ha sinteticamente descritto la situazione relativa agli strumenti di contenimento delle crisi aziendali attualmente disponibili. In particolare sono stati ricordati i circa 15 Milioni di euro ora fruibili per la cassa integrazione “atipica”, i circa 2 Milioni di euro specifici per la formazione di professionalità adeguate al settore pelle – calzatura e le iniziative dirette al sostegno del ricambio generazionale.

Da parte sindacale è stata ricordata la necessità di muoversi coerentemente con quanto avviene a livello nazionale e la valenza del documento sul rilancio della competitività del sistema Marche, presentato congiuntamente dalle parti sociali alle istituzioni.

Le associazioni artigiane hanno sottolineato la necessità di riflettere sul ruolo dei Comitati di indirizzo e coordinamento dei distretti industriali e sulla necessità di un’attenta verifica del ruolo e delle funzioni dei centri servizi regionali dislocati nell’ambito dei distretti.

Secondo Giaccaglia “vi è una forte esigenza di razionalizzazione e snellimento, tanto nei momenti concertativi, affinché questi non diventino riti autoreferenziali, quanto nella struttura organizzativa regionale e nella tipologia delle azioni realizzate. In quest’ottica vanno continuate e migliorate le nuove esperienze di sostegno ai distretti, maturate nella passata Legislatura”.

Sulla questione relativa all’approccio unitario nelle iniziative di internazionalizzazione, imprese e sindacati si sono trovati d’accordo nel non polverizzare le risorse disponibili. Mentre su Centri Servizi e Comitati di distretto le valutazioni sono state a volte diverse.

Anche sulla necessità di una progettualità dal basso, ossia emergente dalle esigenze del territorio, imprese e sindacati si sono trovati d’accordo. Ed è quindi su internazionalizzazione, formazione, innovazione, nuova cultura d’impresa e calzature che occorre concentrare lo sforzo progettuale e finanziario, affinché il settore moda marchigiano torni a correre.

“Questi i temi – ha concluso Ascoli - su cui specifici gruppi di lavoro tematici dovranno lavorare per poi individuare, materia per materia, le singole misure di intervento”.