Le star azzurre fanno flop
| Italia un pò tradita dai suoi colossi di gommapiuma, più che altro illusa.
di Tonino Armata
Uno sta in ciabatte, l'altro è sgasato, il terzo ha la voglia e la forza ma quasi mai la palla. Così, dopo lunghissimi e faticosissimi giorni di riposo, infarciti di proclami come meringhe. Totti più Del Piero più Vieri danno come risultato zero. Italia un pò tradita dai suoi colossi di gommapiuma, più che altro illusa. "Sarà il mio Europeo" aveva detto Del Piero: e meno male, chissà se fosse stato l'Europeo di Larsson. "Giocheremo per vincerle tutte" aveva garantito Totti, e ora ha più vesciche di un alpino. "Voglio conquistare qualcosa d'importante con la nazionale" aveva invece giurato Vieri: si accontenti per adesso, di aver vinto Mancini e di aver perso Zaccheroni. Sempre meglio che perdere la coppa.
Tre storie intrise di colpo, anche se quella dei piedi di Totti fa morire dal ridere. Cenerentola era obbligata per contratto a rientrare prima di mezzanotte, invece Totti è obbligato per contratto ad assecondare le innovazioni tecnologiche degli sponsor, sempre di scarpine si tratta. "Ma forse è anche un problema di calzino, mi bollono i piedi, proprio terribile, è come quando stai in spiaggia e cammini sulla sabbia bollente".
La sai l'ultima sui pedalini di Totti? Se fosse una barzelletta, il nostro eroe potrebbe metterla nei suoi libri. "Due vesciche c'ho. Una a destra e una a sinistra": invece, purtroppo è tutto vero. "Io vorrei usare le scarpe vecchie, però lo sponsor mi costringe a mettere quelle nuove, ho un contratto, non ci posso fare niente". O forse sì, forse Totti può levare la scarpetta di cristallo e infilare la pantofolona di cuoio, bella morbida, rassicurante. L'ha fatto contro i danesi dopo mezz'ora, in un pit stop tra alluce e mignolo che gli ha portato via un paio di minuti.
Così Totti ha gettato nel cestino le scarpe rosse e argentate e si è infilato quelle biancastre, più minimalisti e comode, infatti, dopo ha ciabattato un po' meno. "Devo trovare una soluzione, mo' ce penso". Invece Del Piero indossava calzature comodissime: l'avreste detto? Lui, al massimo, dello sponsor può essere costretto a tracannare acqua del tutto identica a lui, cioè senza neanche una bollicina. Il personaggio di cui si sono perse le tracce nell'esordio della nazionale in ciabatte è Christian Vieri, il quale per i suoi clamorosi piedoni ha scelto le solite, raccapriccianti scarpe color pennarello giallo.
Con quei due evidenziatori ai piedi, la cosa migliore l'ha combinata con la testa, peccato che il portiere Soerensen gli abbia alzato sulla traversa la zuccata. La triste giornata dei tre piedi molli del Trap era cominciata subito male, con Del Piero che chiedeva da bere dopo neanche quattro minuti: probabilmente per dovere contrattuale. Ubriaco d'acqua, il fantasista immobile ha provato qualche colpo di tacco, ha camminato come un nonno ai giardinetti ed è appassito in un fazzolettino di prato, tipo quei fiorellini del camposanto ai quali nessuno cambia più l'acqua (con Del Piero il tema idrico ricorre).
Trapattoni l'ha sostituito in un tripudio di folla, però Cassano riuscirà a fare quasi peggio di Del Piero, e anch'egli non risulta che abbia guai con i calzini, tomaie o sottopiedi. Eppure, nonostante le vesciche, Totti riesce sempre a tenere i piedi per terra: "Un punto guadagnato, è andata bene così, non ho mai trovato la posizione giusta. Mi sono spostato tanto, nel secondo tempo sono tornato indietro per evitare la marcatura a uomo e c'era pure caldo da affogare. Se avessimo perso, ora sarei davvero deluso, invece così si può rimediare. L'Europeo è ancora lungo, l'importante è che il gruppo rimanga unito".
Poi ci sarebbe anche quello sciocco calcione ammollato a Henriksen a tempo scaduto: cartellino giallo che poteva essere rosso. Cenerentola lunedì era un po' nervosetta: "Colpa anche di Helveg, è uno stupido": qualcuno prova a trascinare pedone rovente nel tema tattico di giornata: meglio la nazionale del primo tempo oppure quella del secondo?" E' una faccenda di modulo, per me è lo stesso, sono cose che deve decidere il mister. La verità è che abbiamo giocato tutti a sprazzi".
|
16/06/2004
Altri articoli di...
ilq
Le strade musicali dell'Ebraismo nel compendio cinematografico di David Krakauer
David Krakauer
"The Big Picture"
Quando il giornalismo diventa ClickBaiting
Quanto è sottile la linea che divide informazione e disinformazione?
Kevin Gjergji