Una rilettura sotto certi aspetti moderna dell’opera Shakespeariana, ma che ne ha mantenuto lo spirito della commedia originale, dove all'incantevole leggerezza del mondo degli elfi s'intona la vicenda umana.

La location inoltre, l’Arena Palafolli, ha favorito l’ambientazione sognante e notturna della commedia, cosicché gli spettatori si sono trovati a condividere le stesse sensazioni dei personaggi, beffati nelle loro vite reali dagli spiriti burloni della notte.

Ecco allora gli innamorati Lisandro, Demetrio, Elena ed Ermia, essere condotti come marionette ad amarsi od odiarsi l’un l’altra solo per il diletto o l’errore dei dispettosissimi Puck, guidati da Oberon, il re delle fate; oppure l'umile comico Bottom essere travestito da asino ed amato per una notte dalla regina delle fate, Titania, incantata dal liquido stillato dal fiore dell’Amore.

Un intreccio narrativo intricato, fatto di fraintendimenti e ripensamenti, orditi dai magici spiritelli che tessono i destini degli sventurati personaggi, ma che alla fine, inteneriti, ricollocano ogni cosa al loro posto, assicurando un destino felice ai personaggi e un lieto fine alla commedia.

Rappresentazione dunque piacevolissima da seguire, grazie alla regia di Stefano Artissunch, ma anche all’interpretazione dei giovani ma davvero preparati attori.