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Le escandescenze di chi non ha digerito il “quorum”...

San Benedetto del Tronto | ...e l’arte della “ maieutica”

di Pietro Pompei *


Dall’America noi prendiamo quasi tutto, l’unica cosa che non abbiamo ancora imitato è il “fair play” del post-voto. Da noi non c’è la buona abitudine dello sconfitto che fa gli auguri al vincitore, anche perché qui nessuno mai perde, anche se i risultati sono così evidenti, come in quest’ultimo referendum. Infilzare, in una situazione di questo genere, sarebbe di cattivo gusto, al par di chi  si sentì dire: “ Tu uccidi un uomo morto”.
    
Pannella, per esempio, non si rassegna, anche perché dovrà cercare i soldi per pagare questo referendum non riuscito. E vomita tanto veleno da non risparmiare, con la volgarità a Lui congeniale, la persona del Papa. Sul “Corriere della sera” del 13 giugno, si può leggere tutto un percolato da discarica, dove, si capisce bene,  ci sguazza con disinvoltura. Ma è da capirlo, si era fatto un papa in provetta, l’aveva portato in piazza S.Pietro il giorno del conclave, si era premurato di dargli il nome prendendolo da una mistica addomesticata secondo il proprio credo e invece è uscito un Benedetto che proprio non si aspettava. E poiché non rientra nelle sue grazie, non bisogna proprio accettarlo. Pannella fa sempre così, concede ampia libertà a tutti , ma tu pensa anche a noi cattolici, di pensare e fare quello che Lui ordina, altrimenti sono insulti.
       
Un altro che non si rassegna alla sconfitta, sembra essere, da alcune agenzie di stampa, il capogruppo di Rifondazione Comunista del nostro Consiglio Comunale. Ordinando “si dovrà comunque tornare sulla legge 40 per cambiarla”, accusa, noi astensionisti di essere antidemocratici, cattivi maestri, specialmente nei confronti dei giovani ai quali abbiamo veicolato “un messaggio scellerato”. A me sembra che l’esponente di R.C. non abbia le idee chiare , e questo si sa, sulla democrazia, ma tanto meno sulla pedagogia. Dal dopo-guerra, grazie alla maturazione di tante idee espresse da molteplici pedagogisti, italiani e stranieri, ci hanno sempre detto che educare viene dal latino “educere” che significa “tirar fuori” dal di dentro e non , come si era pensato fino allora, “mettere dentro” con l’imbuto. Ma forse a Rifondazione sono rimasti all’imbuto e non conoscono l’arte della “maieutica” socratica che, come fa l’ostetrica, giusto per rimanere in argomento , aiuta a far partorire. L’astensione non è stata insegnata, è scaturita da un’esigenza interiore propria del popolo italiano. Quando mi sono affacciato per la prima volta nella scuola, come insegnante, tanti decenni fa, gli unici rimasti “all’imbuto” erano quelli che organizzavano i campi estivi dei “pionieri” ( così se ben ricordo si chiamavano quelli che partecipavano ai campi organizzati dal PCI”.
     
Che aggettivo grosso “scellerato”. Dante nella D.C. lo usa nei confronti di Mirra: “ Quell’è l’anima antica/ di Mirra scellerata …” . (Inf.XXX,36-37), ma qui  c’era stato un incesto!!! Non è venuto in mente al Capogruppo Consiliare di R.C. che con “l’eterologa”, così caldamente proposta” lo “scellerato” dantesco poteva ripetersi, oppure essere favorito?
      
Adesso capisco perché nella nostra Amministrazione le acque sono sempre agitate sia da destra sia da sinistra, non si usa lo stesso vocabolario. Spero che nella sede di R.C. non sia rimasto quello che più di 50 anni fa, usavano i miei coetanei “pionieri.
      
E non basta, Mi trovo sottomano alcune riflessioni sul referendum del dott. Tricarico, del Comitato Regionale per il si, che veramente è arrabbiato. Ho provato nel leggerle, la stessa sensazione di quando, ragazzo, mia madre che da sola doveva accudire a sette figli, mi intimoriva, con la minaccia di dire, la sera, tutto a mio padre. Talvolta non avevo fatto niente, comunque ero sempre colpevole. “Oh povero me, che avrò fatto questa volta col non andare a votare?”. Ho fatto diventare, a detta del dottore “illegale la spirale, la miocentesi, l’aborto”. “Dottore è grave?”. Non sapevo di aver portato il nostro paese a livello dell’Iran. Si è scoperto che l’Italia è un paese incivile e asociale e in più “bigotto dove la credenza vale molto di più della ragione”. Quante elucubrazioni, ma come faceva la gente a venirvi dietro! Mai avrei immaginato di combinare tutto questo macello. Ho l’impressione che il caso sia veramente grave.  

* Comitato Scienza & vita

17/06/2005





        
  



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