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Rinviato l’incontro per definire il contratto di lavoro per i dipendenti comunali di Ascoli Piceno

Ascoli Piceno | Per un impegno reciproco tra la giunta comunale e i sindacati c’è un momentaneo silenzio stampa che se trasgredito può pregiudicare l’intera contrattazione sindacale

di Federico Biondi

È stato aggiornato alla prossima settimana l’incontro tra la giunta comunale e le associazioni sindacali per definire il contratto di lavoro locale per i dipendenti comunali. Nella giornata di Venerdì il sindaco di Ascoli Piceno Piero Celani comunicherà alle associazioni sindacali dove e quando incontrarsi per concludere l’accordo. L’appuntamento è iniziato a mezzogiorno e si è concluso intorno alle cinque di pomeriggio nella Sala Massy del Palazzo dei Capitani, una contrattazione delicata nella quale è stato fissato, con reciproco impegno tra le parti, un momentaneo silenzio stampa che se trasgredito può pregiudicare l’intera contrattazione sindacale.
 
Comunque non conoscendo le ultime notizie circa la contrattazione si può ricordare che l’11 di maggio i salariati comunali scioperarono e organizzarono un’assemblea presso il Polo Sant’Agostino. In quella occasione era presente l’80 per cento dei lavoratori, in segno di unità e compattezza.
 
Circa 300 persone discussero della piattaforma rivendicativa e nel dibattito emersero i problemi dei dipendenti dell’amministrazione comunale, i quali elaborarono un comunicato che fu successivamente inoltrato alla giunta per avere un incontro risolutivo.
 
Per i dipendenti del pubblico impiego il contratto nazionale è scaduto da 17 mesi e non si intravede una via di uscita. C’è uno stato di insofferenza nel pubblico impiego per via della perdita di potere di acquisto e i dipendenti pubblici non chiedono che il rispetto di quanto dovuto, in base a quello che è stata la falciatura delle retribuzioni a causa dell’inflazione.
 
Se da un lato per ritoccare il contratto nazionale di lavoro è necessario rimettersi alle decisioni del Governo, a livello locale possono essere aumentate le quote del bilancio che finanziano il capitolo delle spese professionali. Questa fu una delle proposte avanzate dalla associazioni sindacali, l’amministrazione non rispose all’appello e fu accusata di negare un principio fondamentale non alimentando i fondi appositamente destinati a questo livello di contrattazione aziendale
 
I lavoratori part-time reclamano l’aumento delle ore di lavoro, che da oltre 6 anni sono ferme a 18 con un stipendio mensile di 450 euro e i dipendenti in genere recriminano il riconoscimento della professionalità e del titolo di studio, quindi il riconoscimento delle indennità che i contratti di lavoro prevedono per i dipendenti e non solo per i dirigenti.

16/06/2005





        
  



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