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«Alle poste cambiano i musicanti...ma la musica è sempre la stessa»

Ascoli Piceno | Le vite di decine di lavoratrici che si occupano delle pulizie negli uffici postali della provincia si perdono in un vortice di appalti e sub appalti. Tra stipendi non riscossi, ferie non godute e, soprattutto, l'incognita del futuro.

(Foto d'archivio)

Dalle addette alla pulizia degli uffici postali del Piceno riceviamo e pubblichiamo quanto segue:

Un film che puntualmente si ripete quello dell’appalto della pulizia negli uffici postali di Ascoli Piceno e comuni limitrofi. Cambiano i musicanti ma la musica è sempre stessa, ogni due tre mesi cambiano le ditte sub appaltatrici, ma finisce sempre allo stesso modo, il personale, una decina di donne, oramai da qualche anno si trova a vivere questo calvario.

La storia è lunga, ma per brevità iniziamo dal giugno del 2008 quanto il sub appalto del sub appalto della pulizia degli uffici postali finisce ad una ditta locale di Valle Castellana. Si inizia con i ritardi nel pagamento degli stipendi fino ad arrivare a novembre del 2008 quando la ditta lascia l’appalto e alle malcapitate dipendenti non vengono dati gli stipendi degli ultimi due mesi oltre al TFR, e ai ratei maturati di tredicesima e i residui ferie, ancora oggi di quegli stipendi arretrati non si sa nulla!

Subentra a dicembre del 2008 una ditta di Avellino, fino a tutto marzo 2009 quando l’appalto si è risolto e anche in questo caso le lavoratrici non hanno avuto tutte le spettanze, mancano i ratei di tredicesima quattordicesima maturati e le ferie non godute, anche qui rischia di finire tutto a tarallucci e vino. Subentra ad aprile 2009 la ditta Multiservice, ma al 19 giugno le lavoratrici hanno avuto solo lo stipendio del mese di aprile.

E già si vocifera che anche questa ditta lascia l’appalto. Naturalmente non parliamo delle condizioni di lavoro, mancano i materiali per la pulizia, la carta asciugamani nei servizi, non sono mai state date le divise da lavoro, non esistono tesserini di riconoscimento come le leggi impongono. Oltre tutto queste lavoratrici, che non conoscono i loro titolari, non sono trattate bene nemmeno dal personale degli uffici postali.

Naturalmente non sanno come si trova la situazione contributiva di queste lavoratrici, ma almeno qui la legge tutela queste povere malcapitate, in quando le poste, quali committente sono responsabili in solido con le ditte appaltatrici.

Ora vorremmo chiedere a qualcuno, ma non sappiamo a chi, in quando vi è da parte delle poste una sorta di scarica barile, se tutto questo che sta accadendo è lecito, visto che qualcuna di queste lavoratrici fa questo lavoro da oltre dieci anni. Non è per caso che questo “massacro” faccia comodo anche a qualche dirigente delle poste per raggiungere i propri obiettivi personali speculando sulla pelle di queste povere lavoratrici?

Ora ci si chiede, ma l’art. 7 del D. Lgs 626/94 in merito ai contratti di appalto era abbastanza preciso. Ancora più preciso è l’art. 26 del D.Lgs 81/2008 in materia di contratti di appalto, ed allora ci si chiede come mai nessuno si accorge di tali inadempienze. Il sindacato che è al corrente di queste cose cosa sta facendo?

Gli organi di controllo dove sono? Non ci resta di sperare che la Procura della Repubblica a cui invieremo per conoscenza questa nota, faccia almeno un po’ di luce e la giustizia possa finalmente prevalere.

20/06/2009





        
  



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