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Signori, il Gran Premio dell'Academie du Jazz Charles Cros: José James

San Benedetto del Tronto | José James "While you were sleeping"

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José James

"While you were sleeping"

E' nato a Minneapolis il 36enne José James ma i suoi lineamenti tradiscono origini portoricane e il suo stile modernissimo riconduce invece ad una metropoli come New York, dove ha studiato e risiede. Da ragazzo fremeva in attesa delle uscite discografiche dei 10.000 Maniacs e di Ice Cube, indice di un'apertura mentale ad ampio spettro. La frequentazione della New School for Jazz and Contemporary Music ha decisamente spalancato l'obiettivo e la visuale di un canto jazz non relegato a stilemi del passato. E così tra hip hop, spoken word, jazz e soul ha impresso al suo stile un'originalità assoluta.

José James incide dal 2008 e "While you were sleeping" è il suo quarto lavoro (ma in mezzo c'è anche un bel disco come "For all we know" per la Impulse che ha condiviso con Jef Neve). Dallo scorso anno è sotto la protezione della prestigiosa Blue Note e la sua bravura è già stata ampiamente riconosciuta con l'Edison Award e soprattutto con il Grand Prix dell'Académie du Jazz Charles Cros.Sin dalle prime note di "Angel" ci si tuffa in un mondo che ha le sfumature vocali di Gil Scott-Heron (e che tornano in "Without U") ma proseguendo prendono il sopravvento l'arte e lo stile di Terry Callier, mai troppo menzionato per l'apporto che ha dato alla musica moderna. Non mancano le sfumature rock (che tornano evidenti in "Anywhere U go") e nemmeno i colori atonali espressi in "U R the 1" in cui il dialogo tra drumming secco e chitarra elettrica sono la base essenziale per un canto a recitativo a mezza voce ma da "While you were sleeping", che dà titolo al disco, ci troviamo immersi in un gioiello di composizione dove le barriere tra i generi vengono frantumate e José James lascia la firma e la voce in un capolavoro di stile che punta verso il futuro. Non sono lontane le visioni sonore di James Blake (la magnifica "Bodhisattva") e della scuola rock di Seattle (quanto Nirvana c'è in "Every little thing") ma quando entra "4 Noble truths" si frangono sulla scogliera dei nostri timpani decenni di stili e scuole in un volo ammaliante sostenuto da archi galeotti e da un bellissimo canto che evoca Terry Callier.

Non sfuggono in queste canzoni molto originali nemmeno le sfumature di artisti di peso come Lou Rawls ma anche Maxwell che i successivi ascolti fanno apprezzare sempre di più. José James si fa avanti esclusivamente col suo materiale e stenta ad interpretare delle cover. Ma al finale dà la sua concessione ricordando un supremo Al Green in una versione stratosferica di "Simply beautiful", modernissima, densa di soul e di jazz (strepitoso Takuya Kuroda alla tromba) e ciliegina sulla torta di un disco bellissimo, bellissimo, bellissimo.

Voto 9/10

22/06/2014





        
  



5+4=

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