La seconda prova della maturità
| Agli studenti dell'Istituto "San Giovanni Battista" un compito incentrato sulla pedagogia
di Marco Braccetti
Il ghiaccio è stato rotto ieri con la prova d’italiano, uguale per tutti. Ma questa mattina è stato di nuovo tempo d’esami: gli studenti erano impegnati nella seconda prova, un’esercitazione che varia a seconda dell’indirizzo scolastico frequentato.
I 31 candidati dell’Istituto “San Giovanni Battista” si sono cimentati nella prova di pedagogia ed anno dovuto sviluppare due delle quattro tracce inviate dal Ministero. Gli argomenti erano i seguenti: l’autostima; il processo di educazione in relazione con la filosofia; la riforma scolastica; il processo di educazione in relazione a temi come il senso del buono, del giusto e del vero.
“Penso sia andata bene- ci dice Maria Serena D’Adamo all’uscita di scuola- io ho svolto le prima due tracce, ma erano tutte e quattro molto generiche, adatte anche a chi non aveva una conoscenza specifica della materia. Sono stati comunque argomenti che non ci aspettavamo, alla vigilia si parlava di tutt’altro”.
Fa eco a Maria Serena un’altra ragazza che da poco ha concluso la prova: Belinda, “Anch’io ho preferito scegliere i temi riguardanti l’autostima ed il processo di educazione in relazione alla filosofia. Non so come mi sia andata, spero bene. Ma sono un po’ delusa,- prosegue la studentessa- le tracce non mi sono particolarmente piaciute, perché non hanno trattato degli autori su cui mi ero molto preparata”.
In un Istituto dove la presenza femminile è preponderante non poteva mancare la testimonianza “minoritaria” di un ragazzo. Franceso Consorti, uscito trafelato dalle mura scolastiche ci rivela che anche lui ha optato per le prime due tracce, “ E’ andata abbastanza bene- dice il ragazzo- sono solo un po’ stanco dopo sei ore passate a scrivere”. Per quel che riguarda le tracce “potevano essere un po’ più precise, erano molto vaghe e francamente c’entravano poco con quello che avevamo studiato durante l’anno”.
Domani l’ultimo scritto, un “quizzone” che verterà su più materie, preparato dalla commissione interna; una prova giudicata abbordabile dai ragazzi, proprio perché elaborata da quei professori che li hanno seguiti durante tutto l’anno scolastico e che, almeno in teoria, dovrebbero adeguare il grado di difficoltà delle domande al grado di preparazione degli esaminandi.
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22/06/2006
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