SDL: alla Manuli tre giorni di assemblee
Ascoli Piceno | L'azienda non dialoga più con i sindacati e anzi cerca lo scontro non rispettando i patti del 2008. Gli ex precari allo sbaraglio al termine del periodo di indennità.

L'assemblea dei lavoratori davanti i cancelli
"L'azienda ormai non dialoga più ne con le istituzioni né con i sindacati, oltre a non rispettare i patti sottoscritti nel 2008, a cominciare da quello che prevedeva l'assunzione di 40 nuovi addetti nel giugno 2009. Per questo abbiamo deciso, tutti, RSU al completo, di incontrare i lavoratori in assemblea, in appuntamento che si terranno nei vari turni tra martedì e mercoledì. E questo anche in vista di una chiusura completa per ferie dello stabilimento prevista per agosto, e che non fa pensare a niente di positivo per il mese successivo."
Lo afferma Andrea Quaglietti, delegato del Sindacato dei Lavoratori nella RSU della fabbrica della Manuli Rubber di Campolungo, ad Ascoli. Secondo Quaglietti, la direzione locale della Manuli "ha rotto i rapporti con i sindacati interni, non da indicazioni o informazioni circa il futuro del sito produttivo ascolano, e soprattutto non tiene fede agli impegni presi con le organizzazioni dei lavoratori, non più tardi del novembre 2008. Tra questi - ricorda il delegato SDL - la mancata assunzione di 40 persone, la mancata assegnazione del premio di risultato, l'assenza di garanzie sul prossimo futuro della fabbrica." E questo senza considerare i 200 ex lavoratori precari dell'azienda, licenziati nei mesi scorsi, che stanno per terminare anche il periodo in cui usufruiscono dell' indennità di disoccupazione, che consentiva loro di sopravvivere.
"Ora non ci sarà nemmeno più quella - continua Quaglietti - e si può immaginare in quali difficoltà si troveranno quei lavoratori e loro famiglie. L'azienda li ignora, tanto che non ritiene neanche di riassumerne una minima parte, e anzi ha rotto i ponti anche con le istituzioni, tanto che al recente incontro presso la sede degli industriali di Ascoli, non c'era l'amministratore delegato, ma solo un manager, che ha detto chiaramente che il 50% della produzione del gruppo Manuli è già in Cina. Che cosa attende lo stabilimento di Ascoli, a settembre? Non vorremmo che ad agosto, con le ferie lunghe forzate, ci si ritrovi con una fabbrica spogliata di altri macchinari o attrezzi, come accaduto nel passato."
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23/06/2009
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