Secrezioni nere dai tombini che risalgono nei bagni delle abitazioni. Acque nere riversate nel mare con la possibilità di generare piccole epidemie. I pulviscoli neri di idrocarburi che salgono da uno dei pozzi gestiti dalla Società Adriatica Idrocarburi SPA inquinano, e l'odore asfissiante che emanano non lascia dubbi. Gli stessi che hanno devastato il Delta del Niger, Made in ENI. Ma non sono il solo lato oscuro della vicenda. C'è una denuncia ad ignoti presentata da un cittadino in rappresentanza delle 50 famiglie che vivono nei pressi e subiranno i danni più gravi. IL Nucleo Operativo dei Carabinieri inerme, e i Vigili Urbani chiamati in causa infine dispongono i prelievi dell'ARPAM.

Ma i dati sull'inquinamento rimangono segreti, in quanto coperti dal segreto istruttorio dell'inchiesta. E i cittadini, mentre il reato viene perpetrato ogni giorno, assistono alla beffa di controlli che puntualmente vengono anticipati da iniziative di contenimento, come il trasporto dei reflui inquinanti con botti, lontano dalla fonte. Mentre l'ARPAM continua a negare che ci siano quantità di batteri tali da incutere timore per la salute umana. Una soluzione, su piccola scala.

Ma il problema rimane la depurazione dei reflui, e l'annientamento del loro potenziale nocivo. Problema che non si pone nemmeno, se la comunità e le sue istituzioni vengono tenute all'oscuro. Problema che si ripeterà dopo questo pericoloso precedente, nelle prossime date segnate di nero sul calendario di una città a vocazione turistica. E soprattutto dove il turismo rimane l'unico vero potenziale di crescita del territorio.

"Se questo avviene per un reato minore, cosa accadrà per lo stoccaggio del gas? Per la Cassa di colmata e per la pedana ecologica?" si chiede Riego Gambini. "Le multinazionali sono un pericolo reale da cui dobbiamo difendere San Benedetto", rincara la dose Peppe Giorgini. Oggi che siedono in Consiglio Comunale - destando le aspettative dei tanti che hanno dato loro fiducia, e le ire di quelli che li accusano di fare terrorismo informatico - i grillini si preparano ad agire.

"Chiederemo che i vertici dell'Amministrazione abbiano accesso ai dati, che le informazioni fornite dall'ARPAM e dagli organi di controllo vengano divulgate in modo chiaro e che si facciano i controlli di rito con la dovuta serietà", continua Gambini. E per bocca della Ferritto annunciano la proposta dell'introduzione del referendum abrogativo, previa modifica dello Statuto Comunale. "Da applicare in tanti futuri contesti, dal deposito del gas alla megavariante. Il modo migliore per assicurare la partecipazione reale e l'informazione corretta, e senza censure, dei cittadini", ribadisce ancora una volta la consigliera.

 All'orizzonte la battaglia, e il veliero dei grillini issa già la bandiera dei pirati. Ammutinati, all'assalto del sistema, come ogni ciurma che si rispetti. Per difendere il tesoro dalle mire dei galeotti di nobile stirpe, delle Multinazionali alla conquista degli scrigni più sacri del Pianeta. Fino all'ultima perla di mare.