“Sono venuto a salutare il sindaco perché mi trovavo in zona”, scherza il senatore Amedeo Ciccanti (UDC). La verifica di giunta è di fatto iniziata ieri, mercoledì, quando il sindaco di San Benedetto Martinelli ha incontrato la delegazione di Forza Italia. Oggi è stata la volta di AN, preceduta appunto dal “passaggio” di Ciccanti. Ma l’UDC verrà ricevuta ufficialmente domani.

 

E se da alcuni giorni  è noto che quest’ultimo partito non chiede alcuna sostituzione in giunta, AN ha mostrato invece qualche malumore: sin dal corridoio, dove quest’oggi il capogruppo Emidio Galiè ha avuto modo di polemizzare sia con l’assessore alle attività produttive Lorenzetti (UDC), di fatto perché nei giorni scorsi si sarebbe attribuito un ruolo "eccessivo", dichiarando di voler portare serenità e armonia in giunta (“devi confrontarti con i partiti!” gli ha ingiunto Galiè), sia con l’assessore all’ambiente Latini e con il presidente della Picenambiente Michele Bagalini, “redarguiti” perché da due mesi la zona del faro necessiterebbe di pulizia e di maggiore sorveglianza nei confronti dei camperisti.

 

Poi l’incontro con il sindaco, da parte dello stesso Galiè e del coordinatore comunale di AN Luca Vignoli (assessore alle finanze e al bilancio). Al termine il capogruppo ha parlato di “gap di comunicazione su quello che facciamo”, ovvero di scarsa pubblicità alle iniziative dell’amministrazione.

 

Quindi le tre richieste avanzate da AN al sindaco: “in ordine di importanza chiediamo una verifica del metodo con il quale si collabora e si interagisce all’interno di questo gruppo amministrativo (giunta, sindaco, consiglieri di maggioranza), fissando norme precise per gli incontri, in modo che ognuno di noi possa essere informato sulle questioni più importanti come sui punti all’ordine del giorno nei consigli. Poi una verifica di programma, perché non vogliamo arrivare a fine mandato senza aver rispettato gli impegni, se non per una percentuale “normale”. Infine una verifica di giunta. Se qualche uomo non ha avuto il giusto consenso alle elezioni o se non è riuscito a portare avanti il programma e il sindaco ritenesse di dover intervenire, allora AN non porrebbe veti. Parlare di deleghe e poltrone è l’ultima cosa che ci interessa. Ma se serve si faccia e anche pesantemente”.

 

Vignoli: “i partiti stanno costruendo una sintesi al loro interno, sicché è prematuro parlare di rimpasto di giunta. Diciamo che noi di AN vogliamo trarre un insegnamento dalla sconfitta elettorale e aprire una fase di rinnovamento nell’amministrazione. In questa prima fase della verifica è normale che possano esserci posizioni iniziali molto distanti tra i partiti”.

 

Quanto al senatore Ciccanti, rispetto alla conferenza stampa dei giorni scorsi si è espresso quest’oggi con un interessante climax al termine dell’incontro con il sindaco: “noi siamo favorevoli a lasciare lavorare il sindaco in pace. Riteniamo che tutti gli assessori siano validi collaboratori del sindaco. Dal momento che li ha scelti, chiedere la rimozione di qualcuno sarebbe un atto di sfiducia nei suoi confronti. Per esempio, non esiste una “questione Sestri”, semmai una “questione urbanistica”, di cui si può parlare. Se poi ci fosse un’unanime decisione da parte dei partiti e condivisa dal sindaco per la modifica della giunta, allora sarebbe giusto che il sindaco eseguisse tale volontà. Ma più che altro ritengo che dobbiamo fare squadra all’interno della coalizione”.