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Inospitali? Non conviene

| CUNEO - Riflessioni di luglio sul turismo in camper

di Beppe Tassone*

Scriveva Soren Kierkegaard che “la vita è una ripetizione e la ripetizione è la bellezza della vita”, ma non è il caso di scomodare il filosofo danese, è sufficiente sfogliare le pagine di alcuni quotidiani, dimenticarsi di guardare la data che riportano e, come per incanto, si può tornare indietro, come nella macchina del tempo, di uno, due, tre o più anni, basta scegliere e il gioco é fatto!
 
Dunque, anche le pietre sanno che le vacanze pasquali, il ponte della Liberazione e quello del 1° maggio rappresentano, per chi possiede un autocaravan, un momento obbligato.
Può anche piovere, le previsioni meteo possono pure essere infauste, ma si mette in moto e si parte: il fenomeno è generale.
 
Contemporaneamente riaprono le seconde case, i campeggi “stanziali” schiodano i cancelli ed anche gli hotel vedono crescere le percentuali di presenze.
L’Italia e l’Europa turistica si mettono in moto e fanno la “prova generale” delle imminenti vacanze estive.
 
Insomma, nulla di nuovo, anzi, per dirla col Pascoli, vi è “qualcosa di nuovo, oggi nel sole, anzi d’antico”. Se non fosse che qualcuno, tanto per non smentirsi o per non compiere lo sforzo mentale di dare un poco di spazio alla fantasia ed al nuovo, riprende vecchi stereotipi e offre, attraverso interviste ricche di astio quanto povere di contenuto, ai giornali la solita, bisunta possibilità di titolare ”la Riviera è invasa dai camper, protestano i cittadini”…eccetera, eccetera.
Proviamo a chiederci perché alcuni posti hanno registrato presenze notevoli di turisti col camper ed altri, invece, sono stati lasciati tranquilli.
 
Non è certo la “forza delle sbarre” a fare la differenza o a dettare le regole, ma un “potere” ben più implacabile ed assolutamente non gestibile che ha fatto la differenza, quello della libertà di scelta di chi può girare una chiavetta, mettere in moto e decidere dove andare.
Così, per dirla in gergo giovanile, alcuni paesi vengono “schienati” perché sono invivibili, perché non sono sicuri, perché sono bruttini, perché chi li amministra non riesce a renderli appetibili, mentre altri, che sanno offrire il meglio di sé, diventano meta privilegiata.
 
Vi è un’ulteriore considerazione da aggiungere: in alcune località si è tentato anche di realizzare strutture idonee alla sosta e, magari, i campeggi hanno provveduto a riconvertirsi, rendendosi idonei alla presenza degli autocaravan che, come tutti sanno (“ad eccezione di quelli che dovrebbero sapere”, per dirla con Guareschi) presentano esigenze di movimentazione diverse dalle roulotte stanziali, che vengono posizionate e poi per anni ed anni rimangono statiche.
Il turismo ha le sue leggi, come l’economia, cercare di andare contro corrente, di “fermare” il mutare dei gusti, di mettersi contro le mode ed i costumi che cambiano non serve e produce solo un risultato opposto e del tutto negativo.
 
Si tranquillizzo quanti hanno protestato: se le cose continueranno con questo andazzo, se le Regioni non appronteranno leggi idonee, se gli enti locali non apriranno seri tavoli di confronto per giungere ad un programma poi da realizzare (anche a tempi brevi), se in una parola non ci si metterà al passo con i tempi, il fenomeno che a loro dà tanto fastidio scemerà velocemente.
Perché il turismo all’aria aperta sceglierà altre località, dalla Croazia alla Grecia, dalla Spagna al Portogallo.
 
Guardino un atlante: le strade del mare, per chi sta in Germania o in Olanda, sono tante, il nostro Paese, sarà bellissimo, ma ai suoi confini esistono nazioni altrettanto appetibili e, magari, anche un poco più disponibili!
 
Insomma, stiamo attenti a non rompere il giocattolo: il turismo “vecchia maniera” è in crisi, dopo l’11 settembre molte abitudini sono cambiate anche profondamente, è necessario metterselo in testa.
 
Prima di urlare allo scandalo per qualche camper in più a Pasqua o il 1° maggio, ci si domandi se tutto è stato fatto per “sfruttare” al meglio il nuovo fenomeno turistico.
Vadano, certi amministratori, ad informarsi se i campeggi dei loro paesi sono aperti, se i vialetti interni sono stati allargati, se i rami sono stati potati, se le tariffe applicate sono da hotel a cinque stelle.
 

Non vorrei scomodare il Vangelo, ma la trave é negli occhi di molti.

* Camper Club La Granda

24/06/2004





        
  



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