Vicenda Antonio Merloni. Nasce il tavolo permanente tra Marche ed Umbria
Fabriano | A presiederlo il presidente della Regione Marche e vi fanno parte Regioni ed Enti locali.
elettrodomestici Merloni
Un tavolo permanente interregionale tra Marche e Umbria per affrontare le conseguenze della vicenda della Antonio Merloni, che conta oltre 3000 dipendenti con fabbriche sulla dorsale appenninica.
Il gruppo sarà coordinato dal presidente della Regione Marche.
E' quanto ha deciso il summit di Fabriano, con esponenti regionali, provinciali, comunali dei due territori. L'impegno principale è la salvaguardia del lavoro, per i dipendenti del gruppo e dell'indotto.
La preoccupazione è grandissima, anche perché la prospettiva per il recupero dell'azienda è di 3-5 anni, come annunciato dall'azienda stessa. Troppi, è stato detto, per affrontare con serenità il futuro. Sia per le Marche, che per l'Umbria, dal momento che la crisi metterebbe in ginocchio intere famiglie: chi lavora presso il Gruppo, ma anche tutto l'indotto, in aree che sono praticamente monosettoriali, quindi è tutto un territorio che va in sofferenza.
Si tratta di un'emergenza di rilevanza nazionale e, in tal senso, si giustifica la richiesta al governo centrale di prendere in considerazione lo stato di crisi di un intero territorio. Bisognerà tener conto anche della necessità di intervenire sulla situazione attuale, attraendo nel territorio altre attività produttive, non legate al metalmeccanico, riequilibrando con altri settori e comparti quello che appare un dato preoccupante: si pensi che a Fabriano un lavoratore su due lavora in questo settore.
Poiché il problema principale è la salvaguardia del lavoro, si pensa all'utilizzo degli ammortizzatori sociali, anche quelli in deroga e ad altri strumenti come la formazione, gli aiuti alla creazione di nuove imprese, l'innovazione, il coinvolgimento dell'Università.
Naturalmente il gruppo di lavoro, con il forte impegno di tutte le istituzioni coinvolgerà tutti i protagonisti dello sviluppo, dai sindacati, a Confindustria, alle organizzazioni artigiane.
L'incontro, introdotto brevemente dal sindaco di Fabriano Roberto Sorci, ha visto gli interventi dell'assessore al lavoro delle Marche, Ugo Ascoli - che ha introdotto e chiuso i lavori - dell'Umbria, Mario Giovanetti, del presidente della provincia di Ancona Casagrande e di diversi sindaci umbri (Gubbio, Nocera Umbra, Gualdo Tadino), dell'assessore umbro Maria Prodi, dell'assessore alle Attività produttive delle Marche, Gianni Giaccaglia. Presenti anche molti assessori di comuni e province di Ancona, Perugia e Macerata.
Il gruppo sarà coordinato dal presidente della Regione Marche.
E' quanto ha deciso il summit di Fabriano, con esponenti regionali, provinciali, comunali dei due territori. L'impegno principale è la salvaguardia del lavoro, per i dipendenti del gruppo e dell'indotto.
La preoccupazione è grandissima, anche perché la prospettiva per il recupero dell'azienda è di 3-5 anni, come annunciato dall'azienda stessa. Troppi, è stato detto, per affrontare con serenità il futuro. Sia per le Marche, che per l'Umbria, dal momento che la crisi metterebbe in ginocchio intere famiglie: chi lavora presso il Gruppo, ma anche tutto l'indotto, in aree che sono praticamente monosettoriali, quindi è tutto un territorio che va in sofferenza.
Si tratta di un'emergenza di rilevanza nazionale e, in tal senso, si giustifica la richiesta al governo centrale di prendere in considerazione lo stato di crisi di un intero territorio. Bisognerà tener conto anche della necessità di intervenire sulla situazione attuale, attraendo nel territorio altre attività produttive, non legate al metalmeccanico, riequilibrando con altri settori e comparti quello che appare un dato preoccupante: si pensi che a Fabriano un lavoratore su due lavora in questo settore.
Poiché il problema principale è la salvaguardia del lavoro, si pensa all'utilizzo degli ammortizzatori sociali, anche quelli in deroga e ad altri strumenti come la formazione, gli aiuti alla creazione di nuove imprese, l'innovazione, il coinvolgimento dell'Università.
Naturalmente il gruppo di lavoro, con il forte impegno di tutte le istituzioni coinvolgerà tutti i protagonisti dello sviluppo, dai sindacati, a Confindustria, alle organizzazioni artigiane.
L'incontro, introdotto brevemente dal sindaco di Fabriano Roberto Sorci, ha visto gli interventi dell'assessore al lavoro delle Marche, Ugo Ascoli - che ha introdotto e chiuso i lavori - dell'Umbria, Mario Giovanetti, del presidente della provincia di Ancona Casagrande e di diversi sindaci umbri (Gubbio, Nocera Umbra, Gualdo Tadino), dell'assessore umbro Maria Prodi, dell'assessore alle Attività produttive delle Marche, Gianni Giaccaglia. Presenti anche molti assessori di comuni e province di Ancona, Perugia e Macerata.
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24/06/2008
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