Cittadinanzattiva: tutela fiscale a rischio in Italia.
| ROMA - Dalle attività dei Garanti del contribuente la crisi dei rapporti Fisco- contribuente.
Tutela fiscale a rischio per i contribuenti italiani. Uffici del Garante del contribuente carenti per strumentazioni tecniche, nel 47% dei casi, e per personale nel 40%, con richieste che vanno da 1 a 4 risorse umane. Questi alcuni dei dati emersi dal monitoraggio condotto da Cittadinanzattiva-procuratori dei cittadini su 17 dei 21 Garanti del contribuente presenti in Italia. Il dossier sulla messa a regime dell'istituto è stato presentato oggi a Roma in occasione del convegno "Statuto del contribuente: dai principi alla tutela".
Garanti poco conosciuti e con armi spuntate.
Alla ricchezza di organi di tutela previsti dall'ordinamento, corrispondono insufficienti livelli di efficacia: poche decine di migliaia di istanze evase nell'ultimo anno dai Garanti del contribuente a fronte di circa 7 milioni di "avvisi pazzi" inviati ai contribuenti italiani nello stesso periodo. "È la dimostrazione che nessuno conosce questo istituto di tutela commenta Giustino Trincia, vice segretario generale di Cittadinanzattiva. Solo il 3% dichiara di conoscere l'istituto del Garante e i poteri a lui attribuiti, mentre oltre il 70% degli italiani ammette di non averlo mai sentito, a fronte di un 16% che ne ha solo sentito parlare".
I problemi dei contribuenti con il Fisco.
Solleciti per mancati rimborsi (54%), attivazione di procedure di autotutela (12%), contenziosi inerenti imposte locali (9,6%) richiesta di intervento in presenza di prassi anomale, scorrettezze ed irregolarità delle Società Concessionarie per i Servizi di Riscossione (5,5%). Queste le principali attività svolte dai Garanti, mentre l'Irpef è la tassa che più crea problemi ai contribuenti italiani e alla stessa Agenzia delle Entrate, visto che figura nel 36% delle attività poste in essere dai Garanti.
Il problema e la proposta.
Regione che vai, tutela che trovi. Come si regolano i Garanti nei confronti dei tributi locali? Come viene esercitato il potere d'ufficio dai Garanti? Quanti danno seguito alle istanze pervenute loro "per conoscenza"? La mancanza del Regolamento attuativo provoca una disomogeneità di comportamento dei Garanti che si traduce, dal punto di vista del cittadino contribuente, in una disuguaglianza palese della tutela dei propri diritti. Cittadinanzattiva chiede la pronta stesura di un regolamento che disciplini regole comuni per l'operatività dell'Ufficio, abbinato ad una carta della qualità capace di esplicitare standard precisi nei confronti del servizio offerto ai cittadini.
"Cartelle pazze" e sanzioni per le società di riscossione.
Oltre 25 milioni di "cartelle pazze" inviate ai contribuenti dal 1998 ad oggi. Per arginare questa continua vessazione, Cittadinanzattiva chiede sanzioni per le società di riscossioni che generano disagi per i contribuenti e il riconoscimento del relativo diritto di indennizzo.
Asimmetria percettiva e coordinamento con le organizzazioni di tutela civica. Nell'affermare che l'istituto da loro ricoperto è conosciuto dal 60% dei contribuenti, i Garanti sovrastimano in modo preoccupante la loro notorietà tra i cittadini. Cittadinanzattiva propone una campagna informativa e di prossimità, con il coinvolgimento diretto delle organizzazioni di tutela civica presenti sul territorio.
Segnalazioni in aumento e modifica dei poteri del Garante. Di fronte alle crescenti segnalazioni riguardanti il fisco (+5,02 rispetto al 2001, secondo le segnalazioni raccolte da Cittadinanzattiva-Pit Servizi), Cittadinanzattiva chiede di conferire poteri più incisivi al Garante, riconoscendogli, per esempio, il potere di procedere - su istanza del contribuente - all'annullamento dell'atto illegittimo almeno in caso di grave inerzia dell'amministrazione.
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25/06/2003
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