Tenta di uccidere la moglie incurante della presenza dei figli. Arrestato
Ascoli Piceno | L'uomo crede di aver ucciso la consorte e tenta di suicidarsi. Quando viene arrestato, si dispera per non essere riuscito nell'intento criminoso.
di Williams Di Mizio
A seguito di indagini condotte dalla Squadra Mobile della locale Questura si accertava che la stessa, identificata per P.A., 40 anni, residente ad Ascoli Piceno, era stata aggredita in casa dal marito, C.A. 42 anni, operaio incensurato.
Quest'ultimo, dopo l'aggressione, si era dato alla fuga a bordo della propria auto, sconvolto e seminudo, pensando di avere ucciso la consorte che, invece, era solo svenuta a causa del tentativo di strangolamento.
Gli inquirenti hanno appreso, inoltre, che l'aggressione era avvenuta alla presenza dei due figli minori della coppia, una bambina di 11 anni e un bambino di 5.
In particolare, in base al racconto della figlia undicenne, emergeva che l'uomo, prima di aggredire la moglie nel sonno, si era recato nella cameretta della bambina, sottraendole il cellulare e chiudendola a chiave nella stanza.
Subito dopo, lo stesso aveva aggredito la consorte incurante del fatto che nel letto matrimoniale vi fosse anche il figlio più piccolo che dormiva insieme alla madre.
Presso l'abitazione dei due coniugi, dopo i rilievi tecnici da parte della Polizia Scientifica, è stato sequestrato un coltello a serramanico utilizzato per il tentativo di omicidio.
La donna, che ha sporto immediata denuncia, è stata refertata e giudicata guaribile in dieci giorni salvo complicazioni, per una serie di traumi e ferite in più punti del corpo, e per due ferite da coltello alla gola ed al petto.
La stessa, nella denuncia, ha precisato di aver subito altre aggressioni da parte del marito negli ultimi mesi, mai denunciate formalmente, nella speranza di risolvere la situazione separandosi dal coniuge.
Nella tarda mattinata dello stesso giorno, il fuggitivo è stato rintracciato presso il presidio ospedaliero di Amatrice (RI), dove si era presentato con dei profondi tagli alle braccia.
Lo stesso ha confessato di avere tentato il suicidio, tagliandosi le vene, in quanto era convinto di aver ucciso la moglie.
Nell'apprendere che la consorte era ancora in vita, l'uomo ha manifestato con rabbia il suo rammarico per non essere riuscito nell'intento di ammazzarla, esclamando disperato:"No, no! Doveva morire!".
C.A. è stato sottoposto al regime degli arresti ospedalieri, sorvegliato a vista da personale di polizia.
Ieri pomeriggio la Squadra Mobile di Ascoli Piceno ha eseguito l'ordine di custodia cautelare in carcere, emessa nei confronti di C.A. dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Ascoli, dottoressa Annalisa Gianfelice, su richiesta del P.M. della locale Procura dott. Carmine Pirozzoli, per i reati di tentato omicidio e lesioni aggravate.
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27/06/2009
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