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Christian Lorenzati. Ovvero, il giro d'Italia a piedi in 55 giorni !

San Benedetto del Tronto | Nella sua tappa in città racconta dei 2500 kilometri percorsi e di quelli da fare. Da Bagnolo Piemonte a Trieste passando per la Calabria.

di Carmine Rozzi

Piedi da 2.500 kilometri.... e passa !

Chi non ricorda Tom Hanks in quel meraviglioso film dal titolo “Forrest Gump”. Andiamo, si che ve lo ricordate ! Ad un certo punto, senza un perché, inizia a correre. E corri che ti corri si ritrova a coprire l’intera America diventando una senzazione mediatica, un guru, un santone del vivere la vita diversamente. Il tutto malgrado lui. Invece, a Christian Lorenzati basterebbe arrivare a Trieste fra una quindicina di giorni. Tanto per rimanere in tabella…di marcia. E dopo essersi levato scarpe e calzetti sbatte sul tavolo due “fette” ( leggasi < piedi >)  imponenti. Non fette qualsiasi badate bene. Queste, signori, si sono sbafate la bellezza, e siamo solo a San Benedetto, di ben 2.500 kilometri. Come ? Ma a piedi !

A Christian il progetto, che lui stesso definisce “pazzesco”, balenò come una folgorazione sulla strada per Damasco o se preferite per Bagnolo Piemonte, un paesetto di 5mila anime nel cuneese. “Caspita – pensò il Christian – oggi tutti corrono da matti. Si corre per andare a lavorare, per andare a scuola, per andare in ferie, per andare alla partita…..nessuno cammina più”. Ed ecco il progetto di farsi un giretto per l’Italia di 3.300 kilometri. Kilometro più Kilometro meno. Rigorosamente a piedi. Così, un anno fa, dopo essersi munito di una mega mappa delle strade d’Italia iniziò a disegnare il percorso che avrebbe dovuto portarlo dal suo paese fin verso la Calabria dopo aver toccato Liguria, Toscana, Campania, Lazio, Puglia e risalendo la costa Adriatica arrivare, dopo esattamente 55 giorni, a Trieste.

Detto, fatto. Iniziano gli allenamenti, fatti nei ritagli di tempo che il suo lavoro di marmista gli consentiva. Forte della sua esperienza maturata alla Maratona di New Work con un onorevolissimo piazzamento tra i primi 4mila dei 60mila partecipanti. Poi il calcolo dei tempi, la ricerca degli sponsor, dell’equipaggiamento. Invia centinaia di e-mail. Fa decine di telefonate. Illustra innumerevoli volte il suo progetto. Risultato ? Zero di zero. Difatti, a chi può interessare uno che cammina quando, tutti ormai, sembrano correre come trottole impazzite ?

Alla fine, anche qui, non restava altro che la vecchia, collaudata, imperitura “raccomandazione”. Ed allora ecco che, tramite una sua amica, Christian riesce a convincere una ditta di intimo del nord est la “ Uppers” . Ci pensano e ci ripensano eppoi decidono di dare una mano a quello strano ragazzo che si è messo in testa di fare il giro d’Italia a piedi. Requisito fondamentale ; deve ovviamente andarsene in giro per l’Italia con la maglietta dello sponsor cosa che Christian fa più che volentieri.

 Arriva il fatidico giorno. Gli amici di Bagnolo P. fanno una mega festa. I ragazzi lo sbatacchiano con vigorose pacche sulle spalle, le ragazze lo riempiono di coccole e di carezze e quindi via. La “schedule” prevede alzata alle cinque del mattino, quindi avanti a passi vigorosi portandosi in spalla, a mò di lumaca, l’occorrenza per il ricambio, l’acqua, la logistica, qualche souvenir. Una ventina di chili in tutto. Poi piccole soste ad intramezzare il percorso che prevede, ogni giorno, tappe da 50/55 kilometri circa. Per un massimo di sette, otto ore. Poi riposo e a nanna verso le nove.

“L’Italia è meravigliosa – confida  Christian con una sincera vena di commozione negli occhi e nella voce – è meravigliosa per i paesaggi e per la gente. In tutte le regioni attraversate ho incontrato solo gente simpatica, gentile, caritatevole. Sono diventato un vero amante del mio paese fino al punto di bere solo birra italiana io che fino ad ieri ero un fan delle bionde tedesche”.
A San Benedetto Christian è rimasto solo un giorno.

Nonostante avesse sulle spalle, pardon nei piedi, la bellezza di 2500 kilometri il suo stato psicofisico è sembrato ottimo. Allegro, ottimista, sereno. E a San Benedetto, allo chalet “Rivabella” un tale personaggio non poteva che incontrare, del tutto occasionalmente anche se sembra un segno del destino, un altro personaggio. Ovvero una  nostra gloria locale. Niente di meno che l’inventore del pallone elettronico Gabriele Cruciali. Due tipi così avranno avuto sicuramente qualcosa da dire.

Ora Christian ha ripreso il viaggio. Tutto procede nei miglior dei modi. Almeno mezza dozzina di giornali sparsi per l’Italia hanno scritto della sua impresa. Qualcuno inizia a riconoscerlo per strada. Qualche sponsor inizia a mordicchiarsi le mani per l’occasione sfumata. Ma quello che rende più felice al momento Christian sono “….le tante ragazze incontrate che hanno voluto per forza il mio numero di cellulare. E’ bello mentre si cammina sotto al sole ricevere un sms tutto dolce e tutto rosa “. Okay Christian. In bocca al lupo ! Mandaci notizie ! E per dirla con Forrest Gump “ La vita è come una scatola di cioccolatini. Non sai mai che gusto avrà la prossima”.  

28/06/2005





        
  



4+3=
Cruciani,Cristian ed il titolare dello chalet.

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