Al via il coordinamento delle regioni per le attività produttive
| ROMA - Prima riunione presso la sede della Regione Marche, con la presenza del Presidente Gian Mario Spacca e dellAssessore Gianni Giaccaglia
Si è riunita oggi, presso la sede di Roma della Regione Marche, la Commissione Attività produttive della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome.
Alla presidenza delle Marche è stato affidato il ruolo di coordinamento nazionale di questa Commissione, che si occupa di industria, artigianato, innovazione per i settori produttivi, energia, commercio e commercio estero, miniere e cave.
Si è deciso di avviare da subito - ha spiegato il presidente delle Marche, Gian Mario Spacca - il confronto sia con le forze sociali e le categorie economiche del Paese, sia con il ministro alle Attività Produttive, chiedendo specifici incontri.
La difficile situazione economica nazionale - ha detto lassessore Gianni Giaccaglia - richiede infatti un grande sforzo di coesione e collaborazione progettuale, a cui le Regioni intendono offrire il proprio contributo di proposta ed elaborazione.
La Commissione ha valutato che il prossimo Dpef, in particolare, rappresenterà un importante banco di prova, prima della fase elettorale delle politiche, per fornire alleconomia quella scossa indispensabile per rilanciare lo sviluppo e la competitività.
Laugurio delle Regioni è che il Governo nazionale, attraverso il Dpef, compia un salto di qualità verso una autentica e moderna azione di politica industriale ed economica a sostegno del made in Italy.
La via - prosegue Spacca - è quella del rafforzamento dei fattori critici della competitività di uneconomia basata sulla conoscenza: innovazione e ricerca applicata, internazionalizzazione, finanza per lo sviluppo produttivo, infrastrutture materiali e immateriali, sostegno ai distretti industriali.
È necessario offrire a cittadini, famiglie e imprese, rinnovata fiducia nel futuro, per far ripartire consumi e investimenti. Nello scenario globale, il futuro si costruisce con una grande alleanza tra istituzioni, lavoro e impresa, rilanciano la fiducia, sostenendo limprenditorialità che crea buona occupazione, superando la tentazione di affidarsi alla rendita quale inutile scorciatoia contro il declino.
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28/06/2005
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Kevin Gjergji