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Il sentimento di un occhio lontano

Ascoli Piceno | Intervista ad Alessandro Nardoni, fotografo ascolano, in occasione della sua prima mostra fotografica personale “The Hidden Eye”.

di Stefania Mistichelli

The Hidden Eye è la prima mostra fotografica personale del giovane fotografo ascolano Alessandro Nardoni. Inaugurata il 23 di questo mese, rimarrà allestita al Palazzo dei Capitani fino al 30 giugno.

Si tratta di una selezione di cinquanta scatti in bianco e nero che esprimono l’istinto del fotografo di fungere da “occhio nascosto”, in grado di individuare, in situazioni apparentemente semplici, il dettaglio, che costituisce l’essenza stessa della fotografia.

La mostra, come spiega Alessandro Nardoni, si divide in due parti. “La prima presenta una serie di fotografie testimoni di un intenso lavoro di reportage realizzato a Ascoli, Parigi e Cuba: istantanee diverse di uno stesso mondo che ritraggono le scene e i volti dei personaggi incontrati. La seconda parte è una galleria di immagini di donne fotografate in pose inusuali e anticonvenzionali: sono la materializzazione di fantasie riguardanti la donna dal punto di vista maschile”.

In occasione di questa prima mostra personale abbiamo parlato con l’autore del suo percorso artistico e delle fotografie esposte, con ognuna della quali Alessandro Nardoni rivela di sentirsi legato.

Qual è il percorso di una foto?
Il percorso della foto credo che sia il sentimento, è l’anima. Io credo che la foto abbia un’anima, siamo noi che la guardiamo che diamo voce a quest’anima, quindi non c’è proprio un percorso, c’è un sentimento, c’è un’emozione, c’è un istinto, c’è un ricordo; vedendo una persona che passeggia, un fotografo come me, che sono abbastanza sensibile, si trova a fare un viaggio nei ricordi ed è pronto lì a scattare quell’attimo.

Come nasce la passione per la fotografia?
La passione per la fotografia nasce grazie a mio zio, che è molto più grande di me, quindi mi portava con lui durante le sue escursioni e mi sono appassionato. È cominciata stampando in camera buia, poi dalla camera sono passata allo scatto, scatto un po’ originale, diverso da tanti fotografi. Oggi va di moda il digitale, l’high tech, nelle mie foto c’è molta semplicità, ma con i particolari che richiamano quell’istinto di cui ti parlavo prima, del sentimento, dell’anima.

Vuoi parlarmi delle collettive cui hai partecipato?
Ho partecipato a diverse collettive, con esito molto buono. Ho preso parte alla collettiva Quaranta per confronto, non ricordo esattamente il periodo, forse sotto dicembre del 2004; eravamo così tanti che bastava mettere una o due opere a testa e io ho esposto due quadri che sono anche qui; Travel, parlano della metropolitana.

Qual è lo scatto cui sei più legato?
Sinceramente sono legato a tutti, quello cui magari sono legato in particolar modo è La decisione, perché mi ci ritrovo un po’; sono uno che mentre va in una direzione, guarda sempre anche verso le altre , quindi sono indeciso su tante scelte che ho fatto. Sono un po’ insicuro, ma forse è questo il segreto che mi spinge a continuare a scattare, a cercare i sentimenti anche in situazioni a prima vista banali.

Facciamo allora un grande in bocca al lupo al promettente fotografo ascolano Alessandro Nardoni, con l'augurio di inaugurare, con la sua The Hidden Eye, una lunga e appagante carriera.

The Hidden Eye – Mostra fotografica di Alessandro Nardoni
Palazzo dei Capitani, Ascoli Piceno
23 – 30 giugno 2005
Orario. 9.30 – 13.00; 15.30 – 19.30.
Info: area51foto@libero.it

28/06/2005





        
  



1+4=
Alessandro Nardoni e "La decisione"

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