Il nuovo libro di Stefano Benni "Pantera"
San Benedetto del Tronto | Lo Scrittore sarà a San Benedetto il 12 Agosto per Scrittori sotto le Stelle. Recensione di Chiara Tremaroli.
di Chiara Tremaroli
La copertina di Pantera
Verde que te quiero verde.
Verde viento. Verde ramas...
Compadre, quiero morir.
Verdi i biliardi dell'Accademia dei Tre Principi; isole per un'umanità triste, laghi di smeraldo, tombe di disperati. Verdi gli occhi di Pantera; freddi, taglienti; lame di spada.
Una fiaba urbana magica e crudele, questo è "Pantera"; uomini alla deriva che riempiono le ore tra alcool, fumo e gioco, visti con gli occhi di un quindicenne. Un narratore per lo più onnisciente, attratto da quel mondo, ma irrimediabilmente candido e curioso, troppo vitale per farne parte. La sua ricchezza interiore, l'empatia e la cultura, nonostante il degrado in cui vive, ne fanno forse il personaggio più bello e meno realistico del libro.
L'uso di similitudini e individui dall'aspetto grottesco, seppure con personalità estremamente umane, sollevano un velo fiabesco su degrado e rozzezza, al punto da rendere bello il brutto e viceversa; questa inversione di prospettiva è presente in tutto il libro, rendendolo piacevole e peculiare. Uno stile del genere è un degno coronamento del surrealismo di Benni, che con "Pantera" sembra essere riuscito a portare il suo mondo in una dimensione più reale e quotidiana, più "accessibile" alla mente dei lettori.
Il sofferto realismo dei personaggi di "Pantera" si attenua in "Aixi", la seconda storia, cedendo il posto a personalità più stereotipate e meno sfaccettate. Curioso è che le prime pagine sono costellate di fantasie su animali parlanti, mentre per il resto della narrazione il dialogo è sostituito da soliloqui della protagonista, come se l'autore avesse cambiato idea a metà strada.
Entrambe le storie vantano comunque una grande e coinvolgente originalità, accentuata da vari dettagli tecnici e sociali distribuiti ad arte.
L'aggiunta di citazioni di poeti e letterati, poi, aggiunge una poeticità raffinata al libro, che predispone il lettore ad apprezzare meglio il particolare senso del bello benniano.
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29/06/2014
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