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Vicenda Ancoopesca

| Dichiarazione dell'Assessore regionale alle politiche del Lavoro, Ugo Ascoli sulla vicenda Ancoopesca in vista dell'incontro pubblico che si terrà domani in Comune.

di Ugo Ascoli

“Della vicenda Ancoopesca si è parlato molto, la città di Ancona è stata profondamente coinvolta nel dramma del rogo della fabbrica  prima,  ed anche,  attualmente,  in quello della perdita del lavoro da parte di almeno 100 persone,  da un anno in Cassa Integrazione e per i quali si prospetta  il licenziamento. 
 
Domani, il nuovo incontro pubblico nella sede del Comune di Ancona  forse servirà a chiarire ulteriormente i contorni di una vicenda su cui rimangono però alcuni interrogativi .
Interrogativi che mi pongo anche io come assessore regionale alle politiche del Lavoro. Premettendo che la Regione entra legittimamente e istituzionalmente solo nel caso venga aperta una vertenza , non posso però evitare un mio coinvolgimento, specialmente dopo le dichiarazioni della proprietà aziendale avvenute proprio nella sede dell’assessorato regionale , il 28 maggio scorso. 
 
Dichiarazioni che hanno certamente  sorpreso chi aveva creduto nella volontà di  ricostruire lo stabilimento e nella buona fede della proprietà di fare tutto il possibile per questo obiettivo.  Ma mi chiedo, convinto di non essere l’unico, come sia stato possibile arrivare alla attuale situazione  proprio per un Azienda su cui si è concentrata la massima attenzione delle parti sociali, degli organi di informazione e naturalmente delle istituzioni, dopo un anno  e in prossimità della scadenza della Cassa Integrazione.
 
E’ legittimo anche domandarsi perché l’impresa in tutto questo tempo in cui ha potuto condurre studi e indagini di mercato, concludendo che la situazione è sfavorevole per poter riaprire la fabbrica,  in un anno non abbia avuto la possibilità di comunicare prima questi esiti negativi. Tutto ciò, però,  anche a fronte del fatto che gli stessi vertici aziendali propongono di assorbire buona parte del personale nello stabilimento vicino a Venezia, dove si dovrebbe presumere, allora,  un andamento favorevole del mercato.  
I tempi della Cassa Integrazione Guadagni ( due o tre anni per programmi di ristrutturazione) avrebbero permesso  un preciso programma realistico  da parte dell’Azienda per consentire  una graduale ripresa dell’attività in zona  e riservare così un futuro meno crudele a questi lavoratori.
Nel contempo ho preso atto con soddisfazione della espressa volontà dell’Azienda di non voler comunque abbandonare Ancona,  né l’idea di rimanere sul mercato;  ma allora, mi chiedo ulteriormente se non sia opportuno e auspicabile  uno sforzo eccezionale da parte di tutti - sindacati, lavoratori, parti sociali, impresa, istituzioni - per evitare il licenziamento di queste 100 persone e salvaguardare nel contempo un patrimonio aziendale cittadino noto per l’alta innovazione tecnologica, la specializzazione e la professionalità che ha sempre dimostrato. Da parte mia assicuro fin d’ora il massimo impegno e disponibilità. “   

03/06/2004





        
  



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