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Pierluigi Bersani nel Piceno, a tuttotondo sull'Italia di oggi

Ascoli Piceno | Alla presenza del candidato alla presidenza della Provincia Mandozzi e di Palmiro Ucchielli, unico marchigiano in lizza per il Parlamento Europeo, Bersani ha tracciato lo stato della nostra società all'epoca di Berlusconi e del "berlusconismo".

L'on. Bersani a Pagliare insieme a Mandozzi e Ucchielli

Se qualcuno pensa, come peraltro è stato scritto, che la visita dell'onorevole Pierluigi Bersani nel Piceno sia stata solo l'ennesima parata di un "big" di partito arrivato a sostenere i candidati del Pd alle elezioni del 6 e 7 giugno prossimi, si deve ricredere.

Perché Bersani, una delle migliori intelligenze politiche di cui il Pd dispone, domenica pomeriggio, prima ad Offida (dove è arrivato a sostenere la candidatura di Valerio Lucciarini a sindaco della città), poi a Porto D'Ascoli ed infine a Pagliare, ha toccato le corde della gente come nessun'altro è in grado fare. Semplicemente perché, al di là dell'etichetta di "big" contro cui qualcuno, a sinistra, si è scagliato mosso da astio che annebbia la ragione, Pierluigi Bersani è un uomo del popolo e sa interpretarne gli umori, siano essi di difficoltà per la crisi economica imperante, siano di voglia di riscatto rispetto ad una società e ad una politica dove la finzione ha preso il posto della realtà delle cose.

Così, alla presenza del candidato alla presidenza della Provincia di Ascoli, Emidio Mandozzi e di Palmiro Ucchielli, unico marchigiano in lizza per il Parlamento Europeo, Bersani ha tracciato, con una elementare chiarezza espositiva ed un'altrettanto chiarezza politica, lo stato della nostra società all'epoca di Berlusconi e del "berlusconismo", "che, purtroppo, ci piaccia o meno, è un'ideologia, una visione della società", ha detto ad un certo punto l'ex ministro.

In precedenza, dopo l'introduzione del segretario del Pd sambenedettese Gregori ed il successivo intervento di Ucchielli, che ha invitato a votare per Emidio Mandozzi, "una persona che conosco da anni e di cui ho avuto modo di apprezzarne le tante qualità e capacità amministrative", ha detto il già Presidente della Provincia di Pesaro e Urbino, è stato lo stesso Mandozzi a prendere la parola: "La mia candidatura è in campo per proporre un nuovo modello di sviluppo per il Piceno, diverso da quello liberista della destra e lontano dall'immobilismo cui la sinistra radicale vuole condannare questo territorio".

"Cercheremo di riparare ai danni prodotti dalla divisione della Provincia - ha dichiarato ancora il candidato Presidente del Pd e del centro-sinistra -, nel merito della quale non si è voluto ascoltare la maggiore forza politica espressa da questo territorio. Un Piceno che ha bisogno di risposte concrete alla crisi economica in atto, che noi saremo in grado di dare pur coscienti del fatto che saremo costretti a fare i conti con un bilancio provinciale ingessato dai debiti".

Nel merito della divisione a sinistra, Mandozzi è stato molto chiaro: "Abbiamo cercato condivisioni, trovandole in una coalizione di centro-sinistra coesa e convinta sulla base di un programma amministrativo concertato per il futuro del Piceno. Chi si è volutamente tirato fuori è stato il candidato Presidente del Prc, che non ha voluto sottoporsi al giudizio preventivo dei cittadini attraverso le Primarie di coalizione. Noi abbiamo progetti concreti per il rilancio di questo territorio, sia dal punto di vista occupazionale che dal lato dell'aiuto alle imprese. Così come sappiamo cosa fare in merito all'esigenza infrastrutturale del Piceno, dove progetti viari come la Mezzina sono indispensabili per rendere attraente il territorio. Per portare a compimento i nostri progetti - ha concluso Mandozzi -, abbiamo però bisogno, oltre che di una vera integrazione territoriale, anche di una ‘filiera' istituzionale, che parta dal Piceno ed arrivi sino in Europa, contando sull'appoggio della Provincia".

Dopodiché tutti attenti a non perdersi una parola dell'intervento di Bersani, in una palestra "S. D'Angelo" (Porto D'Ascoli, quartiere Agraria) trabocchevole di gente, alla pari del "pieno" registrato sia ad Offida che a Pagliare.

"Noi non abbiamo nulla da spartire con Berlusconi, un uomo finto dai capelli ai piedi - ha esordito Bersani, scaldando subito la platea -, un uomo che ci sta coprendo di ridicolo agli occhi del mondo, tra pettegolezzi e gossip vari. Un uomo che usa il Governo per avere consenso e non il consenso per governare. Dunque, capite bene che se vogliamo salvare la democrazia da questa deformazione, dobbiamo legare la nostra battaglia ai temi sociali. Perché vedete - ha continuato Bersani -, questo centro-destra sta ‘scollinando', ha iniziato la sua discesa perché non è in grado di mantenere le tante promesse fatte agli italiani, i quali stanno capendo sulla loro pelle i danni prodotti da questo Governo, che sino ad oggi ha sempre detto che la crisi non c'era, in quanto invenzione di un Pd catastrofista. In Parlamento non è mai approdata una discussione sui temi della crisi economica che sta dilaniando le famiglie italiane. Ed allora noi dovremo essere pronti, puntando sulla forza delle nostre ragioni, quando dopo Veronica anche gli italiani inizieranno a divorziare da Berlusconi".

Cittadini galvanizzati, che hanno interrotto con numerosi applausi l'intervento dell'esponente del Pd.

"Da qui ad un anno avremo un milione in più di disoccupati - ha ammonito Bersani -, e migliaia di piccole imprese che non ce la faranno, da sole, a reggere la crisi. Aziende che hanno bisogno di sostegno, come ce l'ha il mondo del lavoro. Noi le nostre proposte le abbiamo avanzate, sono note a tutti, ma sono rimaste inascoltate dal Governo. Quando ci dicono che la crisi è alle nostre spalle, sono degli irresponsabili; i prossimi saranno mesi complicati, e non lo diciamo per alimentare il nostro catastrofismo. Un Governo responsabile chiamerebbe ad un patto di solidarietà il mondo del lavoro e quello delle imprese, ma sappiamo che ciò non avverrà".

Poi il pensiero finale: "Dobbiamo uscire da queste elezioni rassicurati, e riprendere un cammino di alternativa a Berlusconi. Il Pd dovrà dimostrare di essere un partito solido, sostenuto dal popolo. Ad iniziare dal voto per le Europee e per le amministrative, dove dimostreremo che c'è un'altra Italia che non si rassegna a Berlusconi ed al berlusconismo. C'è un'Italia civica, democratica, partecipativa. Il consenso dobbiamo guadagnarcelo guardando negli occhi le persone che incontriamo ogni giorno nella nostra campagna elettorale, alle quali dobbiamo solo dire di aiutarci a credere nel cambiamento".

Quindi la chiosa a sostegno di Emidio Mandozzi, Presidente della Provincia: "Conosco la serietà e la capacità di Mandozzi - ha detto Bersani -, che negli anni ha accumulato tanta di quella esperienza sul campo, specie operando nel mondo del lavoro, con il Pd che non poteva fare scelta migliore. Perché noi siamo il partito del lavoro, del motore di questa società. La nostra capacità sta nel saper affrontare problemi nuovi con valori ‘antichi', quelli della solidarietà e dell'uguaglianza".

La serata è poi terminata a Pagliare, dove presso il cineteatro "B.Gigli", Pierluigi Bersani ha avuto l'ennesimo bagno di folla di una giornata che ha contribuito ad infondere nei cittadini piceni il seme della speranza per un (prossimo) futuro migliore.

03/06/2009





        
  



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Palestra "D'Angelo" di Porto D'Ascoli, cittadini e autorità presenti all'incontro con Bersani
La folta platea del cinema "Gigli" a Pagliare, durante l'incontro con Bersani

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