Sanità, attacco dell'Udc a Castelli: "Ennesimo caso di dividi et impera"
Ascoli Piceno | Petrelli a pochi giorni dall'elezione del nuovo presidente della conferenza dei sindaci per la Sanità accusa il primo cittadino: "Candidatura di Rossini non farebbe asse con Agostini-Perazzoli-Gaspari e andrebbe a spaccare il centrosinistra"
Francesco Petrelli
"Il prossimo 9 giugno si dovrà eleggere il presidente della conferenza dei sindaci per la Sanità. Il sindaco di San Benedetto, Gaspari, non farebbe mistero di volersi candidare forte dei voti del centrosinistra che sulla carta avrebbe la maggioranza. San Benedetto verrebbe così ricompensata dopo l'assegnazione ad Ascoli della sede amministrativa dell'Area vasta. Un'ipotesi che non piace, ovviamente, affatto al sindaco di Ascoli, che sta cercando una candidatura alternativa facendo sponda con una corrente del Pd "ascolano".
Quella del "dividi et impera" ("mettere zizzania") è una vecchia tecnica del vanitoso ed assetato di potere sindaco di Ascoli, che già ha sperimentato a più riprese in passato e che gli ha dato sempre buoni frutti: spaccò An per fare fuori l'allora on. Conti, ha spaccato il centrodestra ascolano per fare fuori l'on. Ciccanti, ha già spaccato il centrosinistra ascolano, siglando una "sotterranea" alleanza col suo avversario Canzian per evitarsi che gli si addensasse contro un alleanza che comprendesse i centristi. In questo caso, nonostante si riempie la bocca della "città territorio" il sindaco di Ascoli condirebbe tutto con un po' di sano campanilismo, davvero quello che ci manca in questi periodi di crisi (non certo la sua).
Il nome che circola nelle ultime ore è quello del sindaco di Castel di Lama, Patrizia Rossini, che non farebbe asse con Agostini-Perazzoli-Gaspari e quindi spaccherebbe, indebolendolo ulteriormente, quel centrosinistra che qualora riproducesse anche ad Ascoli il vincente finora "Modello Marche", lo spazzerebbe via... Magari l'ambizioso sindaco di Ascoli si farebbe ben volentieri spazzare via verso Roma, dove gli stipendi sono più lauti ma soprattutto non si ha a che fare con disoccupati ed inoccupati ai quali finora ha raccontato solo favole. Di certo se passasse la linea del sindaco di Ascoli e la Rossini si ritrovasse presidente voglio proprio vedere con quale faccia continuerà a farsi campagna elettorale con i "pericolosi bolscevichi".
Quella del "dividi et impera" ("mettere zizzania") è una vecchia tecnica del vanitoso ed assetato di potere sindaco di Ascoli, che già ha sperimentato a più riprese in passato e che gli ha dato sempre buoni frutti: spaccò An per fare fuori l'allora on. Conti, ha spaccato il centrodestra ascolano per fare fuori l'on. Ciccanti, ha già spaccato il centrosinistra ascolano, siglando una "sotterranea" alleanza col suo avversario Canzian per evitarsi che gli si addensasse contro un alleanza che comprendesse i centristi. In questo caso, nonostante si riempie la bocca della "città territorio" il sindaco di Ascoli condirebbe tutto con un po' di sano campanilismo, davvero quello che ci manca in questi periodi di crisi (non certo la sua).
Il nome che circola nelle ultime ore è quello del sindaco di Castel di Lama, Patrizia Rossini, che non farebbe asse con Agostini-Perazzoli-Gaspari e quindi spaccherebbe, indebolendolo ulteriormente, quel centrosinistra che qualora riproducesse anche ad Ascoli il vincente finora "Modello Marche", lo spazzerebbe via... Magari l'ambizioso sindaco di Ascoli si farebbe ben volentieri spazzare via verso Roma, dove gli stipendi sono più lauti ma soprattutto non si ha a che fare con disoccupati ed inoccupati ai quali finora ha raccontato solo favole. Di certo se passasse la linea del sindaco di Ascoli e la Rossini si ritrovasse presidente voglio proprio vedere con quale faccia continuerà a farsi campagna elettorale con i "pericolosi bolscevichi".
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04/06/2012
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