Con l'arrivo della bella stagione arriveranno anche le sagre in ogni dove e per tutti i gusti riproponendosi il problema mai risolto della concorrenza, anche sleale, nei confronti dei ristoratori regolari. E' innegabile che le sagre promosse dalla Pro Loco abbiano una loro valenza poiché si propongono di creare momenti di aggregazione, ma anche di promozione del territorio attraverso la valorizzazione delle tradizioni culturali e dei prodotti tipici locali, ma è altrettanto vero che in diversi casi si configurano come iniziative commerciali a tutti gli effetti, finalizzate solo a fare cassa con proposte alimentari tra l'altro alquanto generiche che di tipico hanno poco o nulla.

Già negli anni passati Confcommercio aveva più volte alzato i toni contro il dilagare di tale fenomeno, sollecitando gli organi di controllo a verificare in ogni manifestazione il rispetto delle norme igienico sanitarie, della sicurezza e dei rapporti di lavoro ed addirittura proponendo alle stesse Pro Loco, alla luce dell'accordo nazionale sottoscritto tra Confcommercio e UNPLI (Unione Nazionale Pro Loco), di favorire il coinvolgimento degli operatori della ristorazione locali, nella organizzazione delle stesse sagre. Ma nonostante tutto ciò il fenomeno non si è affatto calmierato e dunque come intuibile tornerà a riproporsi come prima e più di prima, con l'aggravante ora che si ripercuoterà ancor più negativamente sugli esercizi della ristorazione regolari, alla luce della profonda crisi economica e dei consumi in atto.

Preoccupato dunque da una tale realistica e negativa previsione, il presidente provinciale dei pubblici esercizi FIPE-Confcommercio, Pippo Feriozzi, già dallo scorso mese di febbraio, (dunque con largo anticipo) aveva inviato una circostanziata nota a tutti i sindaci del Piceno, all'Asur Marche Area Vasta 5, alla Direzione Provinciale del Lavoro ed al Comando Provinciale della Guardia di Finanza, richiedendo un controllo efficace e sistematico di tutte le sagre e le fiere alimentari, per accertare la valenza dei requisiti igienico sanitari come peraltro previsto dalla Legge Regionale 30/2005. "Non vogliamo certamente ingenerare alcun clima di "caccia alle streghe", ha precisato Pippo Feriozzi, ma è nostro dovere sollecitare la verifica della regolarità delle norme per evitare ogni forma di concorrenza sleale anche nell'interesse degli stessi consumatori". Ed ovviamente i dirigenti di Confcommercio confidano in un'attenta azione di controllo di tutte le istituzioni a cui è stato rivolto l'ennesimo ed accorato appello.