Un dibattito diverso quello realizzato dal Corriere Adriatico, i tempi di risposta meno rigidi hanno fatto emergere aspetti significativi dei candidati sindaco.

Piero Celani incarna perfettamente la politica del governo centrale, “noi le assunzioni non le facciamo, vogliamo alleggerire il comune al fine di abbassare i costi di gestione”.

Giorgio Rocchi è per una politica della solidarietà, “ragionare in termini di solidarietà, progettare per guardare lontano, rispondere alle esigenze dei cittadini, riequilibrare i costi dei servizi sociali.

Aliberti è per una moralizzazione della politica con il taglio delle identità e l’azzeramento dei privilegi, “le indennità dei consiglieri comunali dall’amministrazione Allevi ad oggi sono triplicate, la metà dei nostri compensi, depositati preso la Banca Anton-Veneta, sono stati versati al comune per opere di carità”.

Stefano Cannelli, “noi siamo l’unico partito di destra. Il polo è stato sostento da noi, oggi perché bisogna votare il Polo o l’Ulivo?

Martini polemizza su una classe politica incapace, “i senatori devono stare a Roma e non si devono candidare per divenire consiglieri comunali”. Durante il dibattito presenta al pubblico l’ordinanza che firmerà da sindaco e con la quale si chiuderà una volte per tutte il caso SGL Carbon; nel frattempo Carlo Paci nella veste di moderatore ricorda a Martini che qualcuno prima di lui ha gia fatto una cosa del genere.

Nazario Agostini confida nella capacità critica delle persone, degli elettori, “negli asili nido manca il personale e l’assessore preposto percepisce lo stipendio di due insegnanti”.