“Un bambino su tre soffre di obesità o di eccesso di peso, e questo è un problema grave che va risolto cominciando dalla scuola”. Dei temi dell'alimentazione, in rapporto al gusto, all'etica e alla salute si è parlato all'Abbadia di Fiastra di Tolentino, dove si è svolta la giornata conclusiva del progetto “Educazione alla Campagna Amica”, che ha visto Coldiretti Macerata coinvolgere 7.500 studenti e 700 docenti.

Un dibattito moderato da Giuseppe Corradini e organizzato in collaborazione con Cciaa, Provincia, Comunità Montana Monti Azzurri e Fileni, al quale hanno assistito circa duecento tra insegnanti e addetti ai lavori. “La nostra agricoltura vuole essere al centro dell'attenzione della società civile - ha spiegato il presidente Luciano Fuselli -, ed è anche per questo che 150 imprenditori hanno scelto di accogliere gli studenti maceratesi nelle proprie aziende, facendo riscoprire ai ragazzi non solo i prodotti e i sapori del proprio territorio, ma anche il territorio stesso”.

Ma da dove nascono i problemi di alimentazione? “Il problema dell'eccesso di peso è dovuto soprattutto alla sedentarietà – ha risposto Amedeo Giorgetti, segretario nazionale Società Italiana alimentazione e sport -, ed è dunque una questione che si può risolvere acquisendo abitudini più corrette, alimentari e non, a cominciare dall'età scolare”.  “Il cibo, del resto, è anche un gioco per i bambini, ma può essere un gioco onesto o disonesto – ha spiegato Andrea Sinigaglia specialista in scienze dell’alimentazione -.

Oggi si tende purtroppo a 'rimbambire' il palato dei ragazzi, omologando i sapori e vendendo più un'immagine, un cartone animato, che un alimento reale. Basti pensare al caso delle merendine. Viceversa, confrontarsi con sapori più forti, veri, genuini è estremamente educativo, poiché aiuta anche a capire se stessi e i propri gusti”. Di etica e cibo ha, invece, discusso padre Giuseppe Reale, presidente Centro “Oltre il Chiostro”.

“Oggi la società impone dei modelli basati sull'apparenza, sull'immagine - ha sottolineato – e anche le abitudini alimentari si piegano a queste esigenze, che finiscono per essere non solo dannose per il corpo, ma anche per lo spirito”. In apertura, i saluti del vicepresidente Fondazione Carima, Roberto Massi, del segretario generale della Cciaa, Mario Guadagno, di Don Pio Pesaresi, e del presidente della Provincia Sauro Pigliapoco. “Il gusto va educato alla qualità, poiché la standardizzazione significa troppo spesso impoverimento e abbandono dei sapori locali - ha spiegato l'amministratore provinciale -.

D'altro canto, non ci si può dimenticare che in alcune parti del mondo l'alimentazione non è ancora un diritto acquisito”. All’iniziativa erano presenti anche il direttore di Coldiretti Macerata, Luigi Masnari, i responsabili del progetto, Sauro Petrelli e Francesca Pagnanini. Al termine, si è svolta una degustazione di prodotti tipici, con protagonisti, tra gli altri, il ciauscolo, la vernaccia e la Pasta Amica, la prima pasta certificata fatta con grano maceratese.