Continua la querelle fra il patron della Samb, Luciano Gaucci, ed il sindaco Domenico Martinelli, in merito alla vicenda del progetto di riqualificazione dello stadio Riviera delle Palme. L'imprenditore romano non perde occasione per attaccare frontalmente il primo cittadino sambenedettese, tanto che si sta prefigurando uno scenario che sarà ben lungi dalla risoluzione dell'intricata vicenda.

L'ambiente rossoblù sta assistendo in maniera sconcertata allo scambio di dichiarazioni tra Gaucci ed il sindaco Martinelli.

Ieri il patron romano ha rincarato la dose. "Con Martinelli non ci parlo – dichiara Gaucci – Tornerò a parlare con l'amministrazione comunale quando ci sarà un sindaco giusto. Quello che decide il primo cittadino sambenedettese non mi interessa. Non devo rendere conto al sindaco e non accetto da lui consigli o disposizioni. Sono mesi e mesi che parliamo, senza riuscire a cogliere i frutti. Il futuro? Il mio primo obiettivo da raggiungere con la Samb è quello di trovare uno stadio dove andare a giocare nella prossima stagione. Sì, avete capito bene. Con questa amministrazione porterò la Samb a disputare le partite da un'altra parte. Ci stiamo attivando per trovare uno stadio accogliente e un luogo che abbia una giusta vicinanza con San Benedetto. Ad ora ci piacerebbe andare a Macerata. A Perugia era capitata la stessa cosa, ma quando abbiamo detto che saremmo andati a giocare a Firenze, il sindaco della cittadina umbra ha trovato subito l'accordo con il sottoscritto".

Il patron romano è inarrestabile e smentisce anche le voci riguardanti una possibile cessione del sodalizio di Viale dello Sport. "Queste persone che si fanno pubblicità gratuita, paventando di voler acquistare attraverso i giornali la società rossoblù, se la devono smettere. Non c'è nessuna trattativa in atto e quindi non possono questi signori permettersi di fare pubblicità alle spalle della Samb, che non è in vendita. Chi ha intenzione di trattare, deve farlo con la proprietà e non con i giornali, ma lo ribadisco non ho nessuna intenzione di abbandonare il sodalizio rossoblù".